Il 17 settembre 1908 è morto il tenente statunitense Thomas Selfridge, la prima vittima di un incidente aereo, dopo la costruzione dei primi mezzi provvisti di motore e in grado di volare. Ma scopriamo cosa è successo in questo Metropolitan Today.

La prima vittima di un incidente aereo: Thomas Selfridge

Thomas Selfridge photo credits wikipedia
Thomas Selfridge photo credits wikipedia


Thomas Selfridge è deceduto mentre sorvolava in cielo con uno dei primi veivoli progettati dai fratelli Wright. Questi ultimi erano stati i primi a far volare un mezzo a motore nel 1903. Questa grande invenzione ha portato allo sviluppo degli aerei così come li conosciamo oggi. D’altro canto questa esplorazione dei cieli ha portato anche una serie di incidenti e disastri aerei. Il primo a subire questa tragica sorte è stato il tenente Selfridge, che nel 1908 era a bordo del volo dimostrativo del Wright Military Flyer in Virginia. Purtroppo questo spedizione aerea è terminata in modo infausto a causa della rottura di una delle due eliche. Selfridge è deceduto per le gravi lesioni riportate durante questa collisione, mentre il comandante Orville Wright ne è uscito quasi indenne, riportando però una serie di fratture.

Chi era Thomas Selfridge

Thomas Selfridge era un tenente delle forze armate statunitensi di 26 anni, incaricato di salire a bordo di un volo dimostrativo insieme al comandante Orville Wright, uno dei primi conquistatori dell’aria. La dimostrazione in volo è finita tragicamente nel momento in cui un’elica si è rotta in volo, causando il danneggiamento della coda. L’apparecchio, ormai fuori controllo, è precipitato al suolo, causando la morte del giovane Selfridge e le ferite gravi di Orville. Selfridge è morto la sera stessa dell’incidente sul tavolo operatorio a causa di un grave trauma cranico.

Orville Wright è riuscito a sopravvivere, con una serie di ferite che hanno continuato a causargli dolori per il resto della sua vita. Orville Wright è stato uno dei più importanti aviatori dell’epoca pionieristica, insieme al fratello Wilbur. Ad entrambi si deve infatti il successo di aver fatto volare la prima macchina motorizzata “più pesante dell’aria” con un pilota a bordo. Il 17 dicembre 1903 sono riusciti a far alzare dal suolo il loro Flyer, in modo sicuro e controllato.

Come è avvenuto l’incidente

Dopo aver acquisito una certa padronanza dei macchinari in volo, i due si sono convinti del fatto che avrebbero potuto farli pilotare con sicurezza. Questo anche per la riuscita dei veivoli come il Flyer III e il Model A tra il 1905 e il 1908. Quello che non avevano messo in conto nella loro sicurezza per la propria invenzione è stato l’incidente avvenuto nel 1908. Nonostante le numerose sperimentazioni effettuate dai fratelli Wright, ci sono state molte controversie in Europa riguardo la rivendicazione dei fratelli come primi pionieri dell’aria. Tra il 1906 e il 1908 sia in America che in Europa si sono susseguiti diversi inventori che erano riusciti a costruire altrettante macchine volanti funzionanti.

Per dimostrare la loro competenza in campo aereo, Wilbur ha deciso di compiere il suo primo decollo europeo l’8 agosto 1908, riuscendo egregiamente nella sua impresa. Durante questa esplorazione tra il 1908 e il 1909 Wilbur è rimasto in arie per oltre due ore con un totale di 60 passeggeri per dimostrare l’assoluta sicurezza del suo volo. La dimostrazione in volo di Orville per l’esercito statunitense nello stesso periodo non si è risolta altrettanto bene. Una volta giunto a Fort Meyer, in Virginia, presso il terreno destinato alle sue prove, Orville ha iniziato ad avere una serie di difficoltà. La tragedia si è verificata il 17 settembre di quell’anno. Nonostante la tragedia, l’esercito si è convinto comunque delle potenzialità dell’aereo di Wright, confermando che i test venissero portati a termine con una nuova macchina.

Sonia Faseli

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