Il 2 novembre, giorno dei morti è la ricorrenza che la Chiesa cattolica dedica alla commemorazione dei defunti. Questa ha origini e tradizioni antiche, che uniscono paesi lontani, distanze ed epoche diverse tra loro. La data del 2 novembre scelta per questa ricorrenza non è casuale. Questa infatti sembra riferirsi al periodo del grande Diluvio, di cui parla la Genesi. Quello per cui Noè costruì l’arca che, secondo il racconto di Mosè, avvenne nel “diciassettesimo giorno del secondo mese”. Questo corrisponderebbe ai nostri primi giorni del mese di novembre.
La commemorazione dei morti fu istituita dunque in ricordo di tutte quelle persone le cui vite furono cancellate da Dio stesso e al fine di esorcizzare la paura di nuovi eventi simili. Il rito della commemorazione dei defunti è frutto di culti e di epoche davvero molto remote. Dall’antica Roma, alle civiltà celtiche, dal Messico alla Cina, è un moltiplicarsi di riti. Per tutti, l’unico obbiettivo è consolare le anime dei defunti, perché siano propizie per i vivi.
Origini religiose e tradizioni
Secondo la Chiesa cattolica romana la celebrazione si basa sulla concezione che le anime al momento della morte non siano purificate dai peccati veniali, o non abbiano espiato le colpe passate. Questo impedisce loro di raggiungere la Visione Beatifica, e che possano arrivarci mediante la preghiera dei loro cari e attraverso il sacrificio della messa. Nel 998 Odilo, abate di Cluny, fissava nel calendario cristiano il 2 novembre, come data per commemorare i defunti. La tradizione prevedeva che i fedeli indossassero maschere da santi, da angeli e o da diavoli.
In varie regioni italiane sono diverse le tradizioni legate alla commemorazione dei defunti. In Trentino, Val d’Aosta e Piemonte le campane suonano per richiamare le anime, e dentro casa viene lasciata una tavola apparecchiata e il focolare accesso. La preparazione dei “bacilli” (fave secche) e dei “balletti” (castagne bollite) è tipica della Liguria. In Umbria si preparano invece gli “stinchetti dei morti“, dolci a forma di fave. Nel Lazio e in particolare a Roma la tradizione, ormai persa, voleva che il giorno dei morti si tenesse compagnia ad un defunto consumando un pasto vicino alla sua tomba.
2 novembre in Italia e nel Mondo
Il 2 novembre in Sicilia è una festa per i bambini, premiati con pupi di zucchero e monetine. In Abruzzo, oltre al tavolo da pranzo apparecchiato, ancora oggi, si lasciano alla finestra tanti lumini accesi quante sono le anime care. Ma un tempo era anche tradizione scavare e intagliare le zucche con una candela all’interno proprio come ad Halloween.
Negli Usa la tradizione prevede zucche intagliate raffiguranti una faccia dal sorriso spaventoso, illuminate da una candela o una lampadina posta all’interno. Lo scopo in origine era ricordare le anime bloccate nel Purgatorio. Il giorno dei morti in Messico è dal 2008, “patrimonio culturale immateriale dell’umanità“. Il Día de los Muertos questo è il nome della ricorrenza, è un evento che attira ogni anno più di 7 milioni di turisti da ogni parte del mondo. Si svolge dalla fine di ottobre alla prima settimana di novembre. Secondo le leggende i morti tornano a visitare le persone care e con loro far festa. Questa leggenda affonda le radici in diverse tradizioni, da quelle preispaniche a quelle cattoliche di Ognissanti.
di Loretta Meloni