Il Barcellona e il bicchiere “Tutto pieno” di De Laurentiis

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Di Maria Laura Scifo

Si avvicinano le feste e come di consueto le squadre impegnate nelle competizioni europee hanno ricevuto anzitempo i loro “regali”. Meglio, sono venute a conoscenza del loro destino dal momento che i sorteggi hanno rivelato quale formazione affronteranno nel prossimo turno della loro competizione. Così è stato ovviamente anche per il Napoli che come avversario per questi play-off di Europa League ha pescato forse il più temibile, ovvero il Barcellona. Certamente magari non si tratta più di quella squadra capace di dominare in lungo e in largo e incutere timore al solo risuonare del suo nome. Tuttavia, resta pur sempre quella formazione la cui fama continua a precedere le sue gesta e il cui processo di ricostruzione dà l’idea che, da un momento all’altro, possa dirsi compiuto.

Come sta il Barcellona

Il Barcellona non è propriamente in salute e questo lo si è notato sia dal percorso in Liga che da quello in Champions League, ma si proceda con ordine. In Spagna i punti ottenuti sono appena 24 in 16 gare, avendone giocata una in meno rispetto alle altre contendenti. Per trovare un posizionamento simile bisogna tornare indietro fino all’annata 2003/04, quando in panchina sedeva Rijkaard, nel suo primo anno alla guida del club (in quel caso poi i blaugrana chiusero al secondo posto). Il dato curioso è che quello fu l’ultimo anno prima dell’avvento di Messi e anche l’ultima volta che i catalani hanno partecipato a quella che allora si chiamava ancora Coppa UEFA.

In Champions League, il Barcellona è arrivato terzo in un girone che contava Bayern Monaco, Benfica e Dinamo Kyev. Se i bavaresi hanno assunto il ruolo di schiacciasassi incontrastabile, conquistando 18 punti su 18 disponibili, il Benfica è stato la vera sorpresa del girone. Al lato pratico, il Barça ha avuto la meglio solo sulla Dinamo vincendo per 1-0 entrambi gli incontri disputati contro gli ucraini. L’attacco non è stato dei più prolifici soprattutto in ambito europeo dove gli uomini di Xavi, precedentemente di Koeman almeno fino al 28 ottobre, hanno segnato appena 2 reti. D’altro canto, anche la difesa ha fatto registrare qualche preoccupazione di troppo con 9 gol subiti nelle sei gare europee e 19 subiti in campionato.

Una squadra giovane in fase di ricostruzione

Il Barcellona al momento sta attraversando una fase di ricostruzione. Il lungo ciclo vincente, portato forse fino all’esasperazione, appare definitivamente esaurito e dunque l’unica cosa da fare in questi casi è crearne un altro, seppure ci sia bisogno di tempo. Al momento i blaugrana sono la terza squadra più giovane della Liga per età media in campo e hanno mostrato già qualche giovane più che interessante. Su tutti probabilmente spiccano Pedri, che lo scorso anno ha giocato ogni partita possibile contando club, Nazionale e Nazionale U21, e Ansu Fati.

Quest’ultimo ha dovuto intanto fare i conti anche con un problema al crociato che lo ha tenuto lontano dai campi per un lungo periodo e proprio il fattore infortuni è stata una piaga con cui i catalani si sono dovuti rapportare. Braithwaite dovrebbe tornare a breve, così come gli stessi Fati, Pedri e anche Jordi Alba, mentre Depay sarà nuovamente disponibile a gennaio. Aguero purtroppo, da ciò che trapela, potrebbe annunciare il suo ritiro dal calcio giocato per via dei problemi al cuore.

Barcellona, Napoli e il bicchiere tutto pieno

Al di là di tutto, le sfide contro il Barcellona mantengono sempre un fascino decisamente particolare che altre gare non possono dare allo stesso modo. Da un lato sul piano del gioco resta sempre il blasone di un grande avversario e l’atmosfera che il Camp Nou è capace di regalare. Dall’altro anche a livello di questioni di marketing o pubblicitarie, vista la grandissima diffusione del club in tutto il mondo. Motivo che spiega il “bicchiere tutto pieno” di De Laurentiis, che almeno dal tweet postato si è mostrato ben contento di aver incontrato il Barcellona come prossimo avversario del suo Napoli.

Maria Laura Scifo

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