A poche ore dall’inizio della prima serata della tanto attesa kermesse sanremese scopriamo insieme quello che forse di Achille Lauro non tutti sanno. Il big Achille Lauro, non nasce big affatto, però lo è diventato. All’anagrafe è Lauro De Marinis nato a Verona l’11 luglio 1990. La sua famiglia ben presto si trasferisce a Roma, in periferia ed è qui che Lauro cresce. Un’infanzia come tante, fatta di difficoltà, da un ménage familiare complesso, dove il padre insegnante, porta a casa non molti soldi e dove la madre si prende cura di persone disagiate.
Lauro ricorda, come riporta un’intervista rilasciata a “La Repubblica” meno di un mese fa, che spesso da ragazzino gli capitava di condividere la stanza nella quale stava con il fratello Federico, anche con bambini provenienti da famiglie con grandi difficoltà e di cui la mamma si prendeva cura. Intanto la vita di Lauro scorreva e la musica diventava pian piano compagna di vita, perché lo era del fratello e ancora prima dei genitori. A 14 anni scriveva bozze appunti, prime rime e canzoni di denuncia in maniera naturale. Passa il tempo e nel 2012 viene pubblicato il suo primo mixtape, intitolato “Barabba“, e realizzato con la collaborazione di diversi producer affiliati al Quarto Blocco, come Frigo, Caputo e Sedato. Arrivano i primi soldi con i quali Lauro riscatta al banco dei pegni gli orecchini appartenuti alla nonna che la madre aveva impegnato. La rivincita era iniziata.
Il big Achille Lauro e la sua storia
Il successo si consolida e in poco tempo Lauro diventa il big Achille Lauro. Una realtà nel circuito rap underground. Nel 2014 realizza Achille Idol Immortale, album con cui fa il suo esordio nel circuito discografico. Diciotto pezzi in cui c’è anche un duetto con Marracash nel brano “Real Royal Steet Rap“. I riflettori del mondo della musica si sono accesi su lui ma Lauro non dimentica le ore passate sulla panchina di Val Melaina in compagnia dei suoi storici amici. Lauro a quel tempo guardava il mondo con occhi attenti. La vita da adolescenti non è facile, mentre facile è inciampare finendo per vivere situazioni, difficili poi da recuperare. E’ proprio in quel periodo che lauro decide quello che non voleva essere e ciò che invece voleva diventare. Il mondo della musica permette di mostrare il vero “Io” delle persone.
Così anche se all’inizio con timori e paure Lauro si è lasciato andare mostrando tutto se stesso attraverso le parole e la sua immagine. Lauro scrive di getto, parto da un tema, da uno spunto, da un’immagine, scrive pagine e pagine, poi ne estrapola i concetti, le rilegge, le rielabora, e alcune le butta via. Nel 2015, arriva l’album hip-hop “Dio c’è“, in cui Achille Lauro dimostra la sua capacità di scrittura. Un nuovo disco in cui le sonorità sono più curate così come gli stili musicali. Nel 2016 Lauro esce con “Ragazzi Madre“, un disco che vede varie collaborazioni, tra cui quella illustre di Gemitaiz. Si tratta di un album in cui si avvicina per la prima volta a temi più complessi come l’emarginazione e il disagio sociale dovuto alle droghe e ottiene buone critiche da parte delle riviste specializzate.
I successi musicali ed editoriali
Parla di se Achille Lauro di quella scelta fatta da adolescente che aveva lo sguardo proiettato al futuro. Questo gli ha permesso di decidere presto cosa voleva fare nella vita. Trovare un posto nel mondo, il proprio posto. E’ questo il messaggio che porta con se attraverso le sue canzoni e la sua storia. Non vuole essere un esempio, ma come lui stesso ama definirsi ” Un’enciclopedia” del mondo giovanile. Nessuno può essere la copia di un altro ma attraverso una storia come ad esempio la mia, passata attraverso vari capitoli, si può trovare lo spunto per capire cosa si vuole diventare.
Se già tutto questo può sembrare il massimo della libertà di espressione, Achille Lauro fa di più e con il remix di Thoiry si avvicina in maniera totale a tutti. Quel pezzo ha segnato un cambio tra il vecchio e il nuovo. Una canzone è anche quello che uno vede, e in quella c’è l’immaginario vivo, giovane, l’immaginario hooligan, con uno spirito di rivolta. Era un flash mob reale, non finto, non c’erano comparse, c’era una storia, una chiamata alle armi dei giovani.
La rivincita
C’era tutto in quel video, un suono nuovo, un documentario, una rivolta, un flash mob, il crossover, la musica sudamericana, quella francese, l’arte, i giovani. Successo dopo successo arriva anche un libro e così nel 2019 pubblica “Sono io Amleto” edito da Rizzoli in cui racconta senza censure gli anni della sua adolescenza e della prima giovinezza. Esperienze forti che hanno permesso ad Achille Lauro di scegliere chi voleva essere. Oggi Achille Lauro è anche un imprenditore di successo. Tre sono gli uffici con due studi di registrazione a Milano.
A questi si aggiungono una società, @MK3, newCo che si occupa di scouting e management e che ha sottoscritto un importante accordo discografico con la Warner Music Italia. Così la @Mk3 è entrata prepotentemente anche nel mondo degli eventi e insieme alle società Friends&Partners, leader nel mondo dei live, e Musica&Parole, leader nel mondo del club, dà vita a DOGMA95 srl, un’agenzia di booking che punta a gestire il mercato italiano degli showcase e degli eventi privati.
di Loretta Meloni
Immagine di copertina (Achille Lauro) photo credit: tipsforwomens.org