Ostruzionismo già in sede di discussione. I capigruppo scelgono il voto a data certa.
Giovedì prossimo l’Italia potrebbe avere una legge sul biotestamento.
Non è bastato mettere subito il provvedimento alla discussione nell’aula di Palazzo Madama. Le opposizioni hanno iniziato a fare ostruzionismo, prima chiedendo la pregiudiziale di costituzionalità (respinta dall’aula), poi contestando l’alimentazione e l’idratazione artificiale e infine appellandosi alla necessità di ulteriori riflessioni. Questa tattica ha spinto il Presidente Grasso a indire una nuova riunione dei capigruppo e optare per il voto a data certa.
«Il biotestamento è una nostra priorità, chiudiamo la legislatura all’insegna dei diritti», commenta il capogruppo Dem Luigi Zanda. Gli fanno eco i pentastellati, che assicurano i loro voti per l’approvazione della legge.
Giovedì 14 alle 11.00 ci saranno le dichiarazioni di voto, successivamente l’esame dei 3005 emendamenti presentati. Di questi il 90% sono di Alternativa Popolare e Lega Nord, rispettivamente 1527 e 1230, gli altri sono di Forza Italia (147), Federazione della Libertà (74), Gal (28), APM (19), Misto (7).
Per questo dalla riunione è trapelato che Grasso sarebbe intenzionato ad avvalersi di qualsiasi strumento procedurale per completare l’iter e arrivare alla votazione di giovedì. Intanto per semplificare la procedura la maggioranza sta lavorando al canguro, che prevede l’eliminazione di emendamenti simili ad altri già bocciati.
La ripresa dei lavori è prevista per martedì mattina.
Marco Toti