Un noto blogger russo, Vladlen Tatarsky, è rimasto ucciso nell’esplosione di una bomba in un caffé di San Pietroburgo. Secondo le indicazioni raccolte dalla stampa russa, la bomba esplosa nel bar del centro della città sarebbe stata nascosta in una scatola contenente una statuetta consegnato da una ragazza al blogger che poi è rimasto ucciso. La 26enne, Daria Trepova, sarebbe stata arrestata nella notte.
Intanto il numero delle persone ferite nell’attentato è salito a 32. Secondo il rapporto di stamani del ministero della Salute russo, 10 vittime sono in gravi condizioni e tra i feriti c’è anche una ragazza di 14 anni.
I media russi affermano che in precedenza, Daria Trepova, era stata coinvolta in azioni non autorizzate contro la campagna militare russa in Ucraina. La donna, nata nel 1997, è stata portata davanti agli inquirenti perché sospettata di aver portato al bar una scatola con un busto di Tatarski contenente almeno 200 grammi di Tnt. L’esplosione è avvenuta allo Street Food Bar n. 1 nel centro di San Pietroburgo, di proprietà di Evgenij Prigozhin, imprenditore del settore della ristorazione e capo del gruppo mercenario Wagner, come lui stesso ha ammesso ieri sera su Telegram.
Il capo del gruppo Wagner è solito prestare il caffè nei fine settimana al Fronte Cyber Z per tenere i suoi eventi nazionalisti sulla campagna militare russa in Ucraina, come nel caso di domenica, quando l’oratore principale era Tatarski, il cui vero nome è Maxim Fomin. Secondo l’Istituto per gli studi strategici (ISD), questo gruppo è una fabbrica di troll utilizzata per promuovere la propaganda russa sui social media.
Secondo il media indipendente Meduza, Tatarski è un blogger e uno dei piu’ famosi corrispondenti militari, che ha guadagnato fama durante la campagna militare russa in Ucraina. È nato nella regione ucraina di Donetsk e ha combattuto nel 2014 nell’autoproclamata repubblica popolare.
Chi ha ucciso Vladlen Tatarsky
La giovane era già stata arrestata il 24 febbraio durante una manifestazione contro la guerra. Secondo le autorità, il suo sarebbe stato un attentato contro un fervente sostenitore del conflitto armato in Ucraina. Neanche il bar dove portare l’esplosivo è stato scelto a caso: si tratta del Patriot Bar, luogo di ritrovo del Kiberfrnt-Z, organizzazione a favore della guerra contro Kiev. Il locale è inoltre proprietà di Yvegeny Prigozhin, capo del gruppo militare Wagner.
Sul caso è stata aperta un’inchiesta. Il blogger aveva 40 anni ed era diventato noto all’inizio dell’invasione in Ucraina pubblicando video in cui analizzava l’andamento della cosiddetta operazione speciale, dando anche consigli tecnici ai soldati mobilitati. Aveva oltre mezzo milione di followers su Telegram e da tempo girava e postava video propaganda sulla guerra. Sul canale aveva condiviso il filmato della cerimonia al Cremlino durante la quale il leader russo aveva pronunciato il discorso sull’annessione delle regioni ucraine di Lugansk, Donetsk, Cherson e Zaporizhzhia, ma negli ultimi tempi era diventato critico sulla gestione della campagna militare.