Il bottone, tra gli oggetti che accompagnano la nostra quotidianità spesso nell’anonimato, é omaggiato da due musei italiani.
Questo oggetto, che nella sua semplicità racchiude un altissima efficenza, accompagna l’essere umano fin dai suoi albori. I bottoni più antichi pervenuti fino a noi sono stati ritrovati nella valle dell’Indo e risalgono circa al 2800 – 2600 a.C.
I bottoni, fedeli compagni del quotidiano, raccontano storie di singoli individui ma anche di intere generazioni; basti pensare ai bottoni commemorativi dei Rivoluzionari francesi con l’icona della reggia di Versailles in fiamme oppure con il motto: “Libertà o morte” per capire che il bottone non é solo la rifinitura o la chiusura di un indumento ma un vero e proprio oggetto d’arte che esprime lo spirito del suo tempo e la personalità di chi lo indossa.
Nel corso dei secoli, molti artisti si sono dilettati nella creazione di bottoni e grandi uomini illustri li hanno collezionati come i re di Francia Francesco I e Carlo X, in Italia due musei sono interamente dedicati ai bottoni d’epoca.
Il Museo del Bottone a Santarcangelo di Romagna (RN)
Il Museo del Bottone é stato inaugurato nel 2008 a Santarcangelo di Romagna, il suo creatore, Giorgio Gallavotti, ha raccolto una collezione di bottoni provenienti da tutto il mondo, i più antichi risalgono al 1600. Qui il link del sito ufficiale del museo per ulteriori informazioni.
Il Museo Storico del Bottone “Sandro Partesotti” a Sant’Angelo di Piove di Sacco (PD)
Il Museo Storico del Bottone “Sandro Partesotti” a Sant’Angelo di Piove di Sacco (PD) ospita una collezione di circa 8000 bottoni che coprono un arco temporale vestissimo: dal medioevo fino agli anni ’70 del secolo scorso. (Qui il link del sito ufficiale del museo)
Nel 2017, La regione Veneto ha dichiarato il Museo sito di interesse locale per il valore culturale delle collezioni a riprova che i bottoni con i loro pochi centimetri sono dei testimoni accurati e sensibili della storia.
Martina Antonini