Il calcio dietro le sbarre: la prigione di Luzira in Uganda

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Di Redazione Metropolitan

“Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare, di unire le persone in una maniera che pochi di noi possono fare. Lo sport ha il potere di creare speranza dove c’è disperazione. È più potente dei governi nel rompere le barriere razziali, è capace di ridere in faccia a tutte le discriminazioni!”.

Così parlava Nelson Mandela nel 2000, in occasione dei Laureus World Sports Awards di Monaco, uno che di “vita dietro le sbarre” certamente ne aveva masticata a suo tempo. Tutti gli sport, infatti, compreso il calcio, possono diventare degli incredibili strumenti educativi, capaci non soltanto di garantire benessere psico-fisico alle persone, ma di unirle al di là delle proprie differenze etnico-culturali. Un po’ quello che succede in Uganda, dove sorge la prigione di massima sicurezza di Luzira.

calcio prigione Luzira
Il calcio nella prigione di Luzira (fonte: africarivista.it)

La prigione di Luzira

In Uganda, precisamente a pochi chilometri dalla città di Kampala, sorge la prigione di massima sicurezza di Luzira, che ospita circa 7000 persone, oltre quattro volte la capienza per cui è stata progettata. Eppure, oltre il drammatico sovraffollamento, la peculiarità di questa struttura è decisamente un’altra. All’interno delle sue mura, infatti, tra le varie attività ricreative, è stato creato un vero e proprio campionato di calcio, uno dei più interessanti nel mondo, perfettamente organizzato, con le sue società, i presidenti, gli allenatori, i massaggiatori, i preparatori atletici, i responsabili del mercato e, addirittura, magazzinieri e tesorieri. Per non parlare dei tantissimi bookmaker, che di nascosto raccolgono le scommesse durante le ore d’aria, facendo concorrenza ai migliori centri SNAI e Betwin in circolazione.

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Il calcio nella prigione di Luzira (fonte: africarivista.it)

Le squadre partecipanti

Il torneo si svolge ormai regolarmente da circa una quindicina d’anni. Le partite vengono disputate nel settore denominato Boma A, dove si trova il campo ufficiale per ogni incontro. Si tratta sostanzialmente di un disastrato rettangolo di terra battuta, con più buche che fili d’erba, ma non è questo a fermare. Le squadre partecipanti sono dieci, ognuna delle quali porta il nome di uno dei grandi club internazionali. Tra queste ricordiamo infatti il Liverpool, il Manchester United, la Juventus, il Barcellona e il Chelsea, ciascuna con la propria tifoseria personale ed i propri supporters. I giocatori che formano le compagini, però, non sono i noti fuoriclasse Salah, Cristiano Ronaldo e Messi, ma assassini, ladri, ex guerriglieri, terroristi e stupratori. A fine stagione, per vincitori, in palio c’è pure un piccolo trofeo, oltre che il prestigiosissimo titolo annuale di “Campioni di Luzira”. E, in quel giorno, viene pure sacrificata una capra per festeggiare tutti insieme a grigliata, al di là della rivalità e delle differenze.

calcio prigione Luzira
Il trofeo della prigione di Luzira (fonte: africarivista.it)

Dopotutto, quando si indossano gli scarpini, un vecchio pantaloncino consunto e la maglia del proprio idolo sulle spalle, improvvisamente tutto sembra magicamente svanire. L’odio, le diversità e, forse, persino la cattiveria dell’uomo. E per quei novanta minuti anche dei folli criminali, seppur rinchiusi in un carcere di massima sicurezza sperduto tra la rovente sabbia africana, riescono a sentirsi liberi. Semplicemente grazie ad un pallone.

Tartaglione Marco

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