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Il canale di Suez è bloccato, la nave portacontainer arenata impedisce il traffico navale

Bloccato il Canale di Suez da martedì 23 marzo. La Ever Given, nave portacontainer lunga 400 metri e dal peso di quasi 220mila tonnellate, si è arenata nel canale mentre si dirigeva verso i Paesi Bassi dalla Cina, a causa del forte vento. Numerosi i danni economici causati da tale incidente.

I dati di Bloomberg: l’economia mondiale sta perdendo 340 milioni di euro all’ora

La nave arenata che blocca il canale di Suez è un portacontainer più lunga di piazza San Pietro. Questa potrebbe costare l’equivalente di 8,16 miliardi di euro al giorno, pari a 340 milioni di euro l’ora. È la stima “approssimativa” della rivista di settore Lloyd’s List, citata da Bloomberg, e basata su un valore giornaliero di 5,1 miliardi di dollari per le merci dirette a occidente e di 4,5 miliardi di dollari per quelle dirette a oriente.

Nel 2020 quasi 19.000 navi sono passate per il canale che collega il Mar Rosso con il Mediterraneo, una media di 51,5 navi al giorno. Attualmente, secondo dati compilati da Bloomberg, 185 navi sono in attesa di attraversarlo. Nel canale, in cui transita circa il 12% del commercio globale, sono stati rilevati 75 incidenti nell’ultimo decennio, oltre un terzo dei quali hanno riguardato navi portacontainer nella maggior parte dei casi per arenamento.

Le scuse della compagnia proprietaria

Shoei Kisen Kaisha, società giapponese proprietaria della nave, si è scusata per i disagi causati dall’incidente, affermando che non si sono verificate perdite di carburante e impegnandosi a risolvere la situazione nel più breve tempo possibile. Secondo la compagnia i 25 membri dell’equipaggio, tutti cittadini indiani, sono al sicuro.

Secondo quanto riportato da Reuters, Shoei Kisen Kaisha e le compagnie che hanno assicurato la nave dovranno far fronte a richieste di risarcimento nell’ordine di svariati milioni di dollari per i ritardi e i costi aggiuntivi.

Da martedì le centinaia di navi che ogni settimana transitano nel principale canale al mondo sono bloccate in fila in attesa della fine delle operazioni di soccorso. A tentare di liberare la portacontainer dalla riva in cui si è arenata, in questi giorni è intervenuto un gruppo di rimorchiatori e macchine scavatrici ma il momento migliore per rimuovere la nave potrebbe arrivare all’inizio della prossima settimana, quando sono previste maree più alte.

Le conseguenze sul mercato petrolifero

I mercati petroliferi non sembrano essere preoccupati al momento. Anche se dal canale transita circa il 10 percento del petrolio mondiale. Dopo la sospensione, mercoledì i prezzi globali del petrolio sono aumentati del 6%, compensati giovedì da un calo di oltre il 4%. La mancanza di una reazione sostanziale al blocco è finora dovuto a pressioni al ribasso dal lato della domanda e dell’offerta del mercato. Nel caso dovesse continuare tuttavia gli operatori dovranno cercare rotte alternative e più costose. Quelle che ad esempio passano intorno al capo di Buona Speranza in Africa meridionale possono richiedere due settimane in più.

Secondo quanto riportato dal New York Times, citando la società di ricerche di mercato Kpler, le petroliere per il momento bloccate nel canale trasportano 8,8 milioni di dollari di greggio, meno di un decimo percento dei consumi giornalieri globali, per un valore di circa 550 milioni di dollari.

Gaia Radino

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