”Il Collegio” ha riaperto i battenti martedì 22 ottobre su Raidue. Diventato un vero e proprio fenomeno di costume, il docu-reality è già alla sua quarta edizione, e, quest’anno, è ambientato nel 1982. Ma può essere definito promotore di cultura?

Il Collegio: breve storia del programma

”Il Collegio” è il nuovo reality che, negli ultimi due anni, sta impazzando per la penisola. https://metropolitanmagazine.it/torna-il-collegio-su-rai-2/ Registrato presso il Collegio San Carlo di Celana, a Caprino Bergamasco, la struttura nasce per volontà di San Carlo Borromeo nel 1579; era, per l’appunto, un collegio sia maschile che femminile con all’interno un migliaio di ragazzi, tra cui, si ricorda, anche Papa Roncalli. Un programma televisivo che ricorda un esperimento sociale, così come avvenne nel 2000 per la prima edizione del Grande Fratello; qui, però, si reclutano un gruppo di adolescenti tra i 13 ed i 17 anni da tutta Italia che, per quattro settimane devono studiare in un collegio in pieno stile anni sessanta o ottanta per conseguire quello il diploma di licenza media del tempo. ”Il Collegio”, si cala esattamente nelle atmosfere dell’epoca: gli studenti della struttura, infatti, devono seguire delle regole rigidissime:

  • Obbligo di indossare le uniformi, come ogni collegio che si rispetti.
  • Rinuncia a smartphone, tablet, calcolatrici ed ogni supporto elettronico.
  • Divieto di introdurre qualsivoglia prodotto di bellezza o cibo proveniente dall’esterno, all’interno delle camerate.
''Il Collegio'', foto di gruppo - Photo Credits: tvzap.kataweb.it
”Il Collegio”, foto di gruppo – Photo Credits: tvzap.kataweb.it

Ogni trasgressione o insubordinazione è punita con isolamento, compiti extra, sanzione o, anche, espulsione. Gli studenti de ”Il Collegio” devono cimentarsi con le più disparate discipline: italiano,latino, geografia, educazione artistica, ma anche economia domestica per le ragazze e applicazioni tecniche per i ragazzi. Il tutto, sarà oggetto di esame finale che comprenderà delle prove orali e scritte alla fine del periodo di studio.

Il Collegio: il docu-reality che ci riporta indietro nel tempo

Qualcuno ha criticato ”Il Collegio” definendolo, contenutisticamente, un’accozzaglia di adolescenti che mirano a diventare famosi. Una sorta di ”baby” Grande Fratello per minori, insomma. Dalla prima edizione messa in onda il 2 gennaio 2017, in effetti, sembra che il programma abbia perso un po’ la sua genuinità, com’è normale accada. Ormai i potenziali studenti sanno cosa aspettarsi, e, come ogni vetrina che si rispetti alcuni vedono nel docu-reality una possibilità di diventare famosi sui social, Instagram imperante, in primis! Se i follower sono diventati parte integrante per la vita degli adulti, i nati dal 2005 in su sono cittadini attivi alla nascita di un nuovo mondo fatto di apparenza e prolungamento ossessivo del proprio ”Io” che si riflette in uno smartphone.Visionando i profili Instagram degli studenti attuali o ex, è facile notare come, la maggior parte di loro faccia vedere i propri acquisti o promuova shooting personali.

''Il Collegio'' - Photo Credits: novella2000.it
”Il Collegio” – Photo Credits: novella2000.it

Per cui, è da ipocriti pensare che la maggior parte di questi adolescenti vada lì per imparare qualcosa; la cospicua maggioranza va lì per visibilità e per acquisire una popolarità che tanto si auspica un po’ ovunque ormai, ma a cui una gran fetta di adolescenti odierni, purtroppo, nati già in un mondo patinato, aspira sin da piccoli. Tuttavia i pro ci sono e sono anche abbastanza preponderanti: far trascorrere ad un gruppo di adolescenti questa esperienza connotata dall’assenza di trucchi, apparecchi telefonici e tecnologia, potrebbe indurre qualcuno di essi a rivalutare l’importanza della cultura apprendendo costumi e tradizioni di un tempo.

Il Collegio: l ‘ambientazione in altre epoche che dona originalità al format

Originale e culturalmente stimolante è l’idea di ambientare ”Il Collegio” in un’epoca diversa da quella corrente.Se la scorsa edizione ha visto le contestazioni studentesche del ’68, la quarta edizione è ambientata nei coloratissimi anni ’80: il reality crea una bolla talmente realistica che non tralascia alcun dettaglio. Gli studenti, infatti, si calano interamente in quell’epoca, attraverso tagli di capelli adeguati ed in voga in quel momento storico o pietanze che era da tradizione mangiare in quegli anni. Queste sottigliezze aiutano i ragazzi a scoprire gli usi e i costumi di un’epoca, acquisendo attraverso il vivere quotidiano ciò che non hanno mai potuto vivere di persona. L’allontanamento da tutto quello che è modernità è quindi oggetto di crescita, seppur per un breve periodo: stimolazione all’interazione sociale, oggi praticamente inesistente poiché sostituita da schermi telefonici colpevoli di aver oscurato il contatto e la prossemica.

''Il Collegio'', Professor Maggi - Photo Credits: panorama.it
”Il Collegio”, Professor Maggi – Photo Credits: panorama.it

Avere molto tempo libero da spendere, quindi, in attività che promuovono la socializzazione, la cultura o lo studio oggi sempre più bistrattati. L’apprendimento di un modo di vivere così lontano da quello moderno che probabilmente scatena in un adolescente abituato agli agi del 2019 la voglia di fare un percorso all’interno di sé. Sicuramente un docu-reality simpatico, che mostra uno spaccato d’Italia che fa sì sorridere, ma pensare a quello che siamo diventati. Può un ragazzo di 15 anni o più grande non sapere cosa sia la Costituzione o chi sia Galileo Galilei? ”Il Collegio”, mostra anche questo. Tuttavia, rispetto ai soliti reality triti e ritriti ha un potenziale culturale elevato, un format più elegante, e, se non altro più educato e meno volgare di quello che siamo stati abituati a vedere dalla prima edizione del Grande Fratello in poi.