“Il Commissario Lo Gatto”, stasera in tv Lino Banfi è l’ispettore anni ’80 della Commedia all’italiana

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Di Redazione Metropolitan

A vestire i panni dell’istrionico ispettore sui generis della Commedia all’italiana anni ’80, è il grande Lino Banfi, protagonista de “Il Commissario Lo Gatto“, in onda questa sera su Cine 34. La pellicola, diretta dal maestro Dino Risi, ci riporta al 1986 e al cinema italiano delle trovate comiche estemporanee, le innumerevoli gag, la velata satira sociale.

Ne “Il commissario lo Gatto“, l’attore pugliese diventa il Canà degli ispettori, sinonimo dell’impreparazione poliziesca nel genere comico-satirico di matrice neorealista. Goffo, impacciato quanto ligio al dovere, si mostra al pubblico nell’abito di una pacchiana eleganza. Il personaggio di Lo Gatto con le sue gag, alcune geniali altre forse meno riuscite, ricalca il perfetto eroe della comicità all’italiana. Le caratteristiche di satira-commento a caldo cui doveva la sua specificità il filone, tornano con Dino Risi ad esser la guaina ed elemento trainante del film. 

La storia di un goffo poliziotto alle prese con un caso di femminicidio, le cui conseguenze arriveranno addirittura a far cadere il governo di Bettino Craxi e a riportare alla presidenza del Consiglio Giulio Andreotti. La pellicola si prende gioco di personaggi potenti di allora, non tralasciando nomi e cognomi. Cosa che, senza cadere nel vezzo retorico di un “oggi non sarebbe possibile”, rappresenta sicuramente un indice della libertà artistica dei tempi.

“Lo schema dell’investigazione poliziesca è il pretesto per una commedia di costume con intenti di satira sociale“.

Morando Morandini

Trama de “Il commissario Lo Gatto”

Il film racconta le avventure e disavventure del commissario Natale Lo Gatto (Lino Banfi) che indaga con l’agente Gridelli (Maurizio Ferrini) su un misterioso omicidio. Il commissario è appena stato trasferito nell’Isola di Favignana come punizione per avere osato chiedere l’alibi a Papa Giovanni Paolo II mentre indagava su un omicidio avvenuto in Vaticano. E poi trasferito a Milano dopo aver indagato sulla sparizione di una certa Wilma (Isabel Russinova), donna che si scopre essere andata in giro col presidente del Consiglio. Infine, il terzo trasferimento quando, appena promosso, sospetta un attentato in occasione di un vertice CEE. Lancia l’allarme sperando di fare il suo dovere, con il risultato di un poco gradito bagno in piscina per le massime personalità.

Curiosità

Prelevando dal suo infinito campionario di aneddoti legati al film, Lino Banfi ricorda oggi, a distanza di 35 anni, la vita sul set nell’isola di Favignana. L’attore, nella cui carriera i siciliani sono sempre stati ottimi compagni di viaggio, ricorda che fu lo sceneggiatore del film, Enrico Vanzina, a raccomandarlo a Dino Risi per interpretare Lo Gatto. Banfi considera la pellicola un salto di qualità rispetto le commedie precedenti e ricorda con nostalgia l’atmosfera sul set:

“Anzitutto sul set ho festeggiato i miei primi 50 anni. La troupe mi regalò una pellicola d’oro con scritto ‘Il commissario Lo Gatto esisterà sempre’. E poi la signorilità di Dino Risi. Con lui non si lavorava dieci ore al giorno con pausa, come con gli altri registi, ma sette ore di seguito. Così, alle 5 del pomeriggio, lui gridava al megafono: ‘Tutti al mare’. E scappavamo in spiaggia”.

Arianna Panieri

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