Il rischioso aumento dei contagi covid fa annullare diversi eventi mondani legati al mondo della moda ed alcune sfilate.

Moda e Covid: Omicron e le altre varianti chiudono alcune passerelle di moda italiane

Come già accaduto in passato molti brand e stilisti si sono ritrovai a cancellare o rinviare le presentazioni e i défilé già in calendario. A fare da apripista è stato Giorgio Armani il 4 gennaio, con la cancellazione delle sfilate 2022 che avrebbero dovuto tenersi a Milano e Parigi, passando per Pitti Uomo a Milano Moda Uomo 2022, fino ai red carpet, ai saloni ed agli eventi. Il Covid uccide così le collezioni autunno\inverno 2022-23.

Le motivazioni più importanti e scontate, sono appunto, le preoccupazioni a livello sanitario sullo stato dei contagi sempre più frequenti causati dalle varianti di coronavirus, che dilagano in Europa e nel mondo nonostante i vaccini. E poi, le inevitabili concause: lo stato delle collezioni, le produzioni si sono conseguentemente frenata per l’assenza del personale, molti lavoratori sono risultati positivi, e si aggiungono le difficoltà logistiche legate agli spostamenti.
Era inevitabile dando un’occhiata ai contagi Covid di ieri che in Italia erano 155.000 in cui uno degli epicentri è proprio Milano, in Inghilterra 121.000 ed in Francia sfiorano i 300.000.

Alcune passerelle di maggiore “rilevanza” si sono “salvate” dal covid, vigono le restrizioni

Il British Fashion Council ha annunciato l’annullamento delle sfilate maschili di Londra Autunno Inverno 2022/2023 previste per l’inizio di gennaio, che andranno ad unirsi in un’unica settimana della moda “genderless” a metà febbraio. Le alte sfere di Milano confermano a livello generale gli appuntamenti in calendario. Pitti Uomo 101 (11-13 gennaio, a Firenze) e Milano Moda Uomo (14-18 gennaio), insomma, si faranno comunque, con misure di tutela e controlli più stretti sulla sicurezza (necessario per accedere il Green Pass rafforzato).

Enrica Nardecchia