L’estetica hyper feminine spesso è considerata anti-femminista, ma davvero essa ci rende dei/delle cattivi/e femministi/e? Oggi con Brave affrontiamo insieme il tema sul culto dell’hyper feminine.
L’Hyper femininity è una risposta al cambiamento sociale che sfida il concetto di femminilità tradizionale, attraverso l’adozione di tratti stereotipati spesso esagerati. Si tratta di una versione estremizzata della femminilità tradizionale, che vuole enfatizzare il valore dell’aspetto femminile, incoraggiando le donne a possedere i loro corpi.
Hyper femininity: dagli anni 2000 a TikTok
Dopo un assaggio dell’iper-femminilità che ha contraddistinto i primi anni duemila (vi ricordate Mean girls, Lindsay Lohan e Paris Hilton?), negli ultimi tempi abbiamo visto l’ascesa di tante imprenditrici hyper feminine nel mondo online (le sorelle Kardashian, Chiara Ferragni, ecc…). Sfruttando il potere dei social, le donne che si rispecchiano nel culto dell’hyper feminine utilizzano il loro aspetto, l’abbigliamento, il make-up o anche un’acconciatura come un simbolo, una fonte di autorità, empowerment e reddito.
Il trend dell’hyper femininity di recente ha spopolato soprattutto nella moda. Basti pensare alla rinascita del colore rosa. Vittima di stereotipi nei secoli dei secoli dal punto di vista del genere, oggi ha trovato una sua dignità e dimensione anche nel guardaroba maschile. Primo esempio tra tutti, è il nuovo pink di Pierpaolo Piccioli, direttore creativo di Valentino, che ha proposto per la moda FW 2022/2023 il nuovo rosa #PinkPP in chiave completamente genderfluid. Questo rosa tutto è tranne che “girly”, anzi è stato trovato decisamente empowering e attuale.
Anche la Generazione Z ha deciso di non aver più paura del rosa e di vestiti super femminili, come si può vedere nel nuovo trend che sta spopolando su TikTok. Questa nuova moda si basa sull’accettazione e la valorizzazione della femminilità nella forma più romantica, proprio grazie a look pieni di “simboli” che rimandano alla femminilità: tutti i toni del rosa, fiocchi, tulle, pizzi, perle e via dicendo.
Il messaggio del movimento hyper feminine
La ragazza hyper feminine vive in un mondo in cui può sperimentare la femminilità anche grazie al suo look, senza paura di essere giudicata troppo frivola dalla società. Tutto sembra fuorché una generazione di donne forti e self-confident: eppure, quello stile esageratamente girly e sognante che è stato a lungo criticato, si fa portavoce di un messaggio completamente nuovo.
E’ un fenomeno che punta alla riappropriazione del concetto di femminilità attraverso ogni mezzo, e che, grazie alla solidarietà femminile vuole sconfiggere i pregiudizi del patriarcato che hanno radici anche nell’estetica. Un’immagine ben curata, un aspetto femminile non devono più permettere l’oggettificazione e la sessualizzazione dei corpi delle donne.
Nell’ottica hyperfeminine la body positivity e la tendenza all’inclusione fanno sì che ogni ragazza possa sentirsi rappresentata, ogni taglia, ogni colore della pelle. Inoltre l’estetica hyper feminine non ha genere: non ha importanza, anzi in molti sostengono che l’ hyper femininity affondi le proprie radici nella cultura drag e queer. Aderire a questo fenomeno per molt* equivale a intraprendere anche un percorso di accettazione e self-love. Infine, il punto di forza del trend iper-femminile e iper-femminista sta nel senso di comunità, di solidarietà nell’emancipazione e contro la disparità di genere.
La tendenza hyperfeminine enfatizza l’empowerment femminile: pensare che una persona sia poco intelligente o meno potente solo per il suo aspetto girly è assurdo, oltre che ingiusto. Si può essere allo stesso tempo femminili e femministe, anche indossando il rosa.