In seguito all’ennesima stretta – dovuta dall’emergenza sanitaria – inflitta al mondo della ristorazione, dello svago e dell’intrattenimento, gli addetti del settore protestano contro le misure del Governo. #ioapro è l’hashtag che rappresenta l’iniziativa dei ristoratori di rimanere aperti, a partire dal 15 gennaio 2021.
La protesta dei ristoratori
“Siamo ad un punto di non ritorno” cita l’appello disperato dei ristoratori, i quali hanno sostenuto ed ideato una protesta gentile contro le misure che il Governo italiano ha attuato per arginare il contagio da Covid 19. #ioapro è il motto dei ristoratori, i quali si rivolgono ai propri colleghi – e non solo – incitandoli a riaprire i locali, a partire dal 15 gennaio 2021. Un’iniziativa che ha raccolto più di 50mila firme in tutta Italia. Umberto Carriera – ristoratore di Pesaro – che più di una volta si è ribellato alla volontà del Governo, collezionando diverse di multe e divieti per aver violato le norme, ha spiegato: “Non è mai stata presentata un’indagine epidemiologica che accerti i contagi nei locali, a differenza di quanto può accadere sui mezzi pubblici o nei supermercati. Vogliamo poter lavorare, ma saremo i primi a puntare il dito contro chi non rispetta le norme di sicurezza“. Un grido accolto da numerosi imprenditori: Milano, Modena, Pesaro e Reggio Emilia sono le città con maggior numero di adesioni alla protesta. Si parla dell’apertura di circa 400 locali.
“La disobbedienza gentile”
Ai ristoratori il termine protesta non è mai piaciuto. Infatti, preferiscono che la loro azione e volontà di reagire al disagio è chiamata “disobbedienza gentile”. Gli organizzatori dell’iniziativa hanno anche creato un Dpcm alternativo ed autonomo, che il genio del progetto ha chiamato Decalogo Pratico Commercianti Motivati. Un vademecum vero e proprio, con delle regole da rispettare come la chiusura dei locali entro le 21.45, l’obbligo di indossare la mascherina all’interno dell’attività e di tenere vuoti la metà dei tavoli. Inoltre, sembra che gli organizzatori garantiscano tutela legale contro le multe. Al progetto #ioapro sono invitati anche bar, teatri, cinema e palestre.
Chiara Bigiotti