Isole Hawaii, il Giappone attacca la base di Pearl Harbor, sono le 7.40: è l’inizio di uno degli attacchi più drammatici della storia.
Il Giappone e l’attacco alla base di Pearl Harbor: uno degli attacchi più drammatici della storia mondiale
Sono le 6 della mattina del 7 dicembre 1941 quando, il Giappone, sferra una attacco contro la base di Pearl Harbor: le isole Hawaii sono presto risvegliate dal rombo di 300 caccia giapponesi; è l’inizio di uno degli attacchi più cruenti della storia mondiale. Una flotta della Marina imperiale giapponese si scaglia contro la United States Pacific Fleet e le installazioni statunitensi di Pearl Harbor, sull’isola di Oahu, nell’arcipelago delle Hawaii. Alle 7:53 Il comandante Mitsuo Fuchida lancia l’ordine d’attacco.
Il raid di fuoco ideato dall’ammiraglio Isoroku Yamamoto, vessa l’isola per circa due ore; alle 9:45 di quella domenica mattina, Pearl Harbor si presenta completamente distrutta, contando circa 2400 vittime, militari in maggioranza, e 1700 feriti. I danni sono copiosi; William Franklin Knox , segretario alla marina, rileva un numero di danni elevatissimo: otto corazzate affondata, tre incrociatori, due navi ausiliare, una nave-bersaglio affondata. E, ancora, 188 aerei abbattuti. Successivamente Franklin Delano Roosevelt, presidente degli Stati Uniti, si rivolgerà alla data del 7 Dicembre 1941 e al suo conseguente attacco alla base di Pearl Harbor, appellandolo come «giorno dell’infamia» .
Un evento destinato a cambiare le sorti del secondo conflitto mondiale
L’attacco del Giappone alla base di Pearl Harbor cambierà radicalmente le sorti della Seconda Guerra Mondiale. Un’azione violenta che muterà anche la visione americana. All’inizio delle prime ostilità, infatti, l’88 % degli americani era a favore del non intervento. L’attacco cruento da parte del popolo Giapponese darà il via a numerose altre azioni sanguinose; ha inizio la feroce Guerra del Pacifico che, in seguito, utilizzerà armi disumane: i kamikaze nipponici e le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki. A questo punto, iniziano anche le prime teorie: alcuni sospettano che l’amministrazione Roosvelt sapesse, precedentemente, del futuro attacco a Pearl Harbor; una credenza conclamata dal fatto che era del tutto impossibile non accorgersi per tempo dell’avanzata di sottomarini, portaerei e corazzate con il vessillo nipponico. Diverse commissioni, in seguito, confermeranno le gravi responsabilità a opera del governo e di Roosevelt stesso, per aver sottovalutato un pericolo simile e una minaccia costata un disastro.
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