Il governo Meloni vuole le associazioni anti-aborto nei consultori con i fondi del Pnrr

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Di Alessia Spensierato

Il governo Meloni vuole garantire libero accesso ai consultori alle organizzazioni contro l’aborto, scorrettamente chiamate pro-vita o pro-life, e, soprattutto, intende anche finanziarle attivamente con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), sottraendo risorse alla sanità pubblica

Il testo dell’emendamento, riportato su Quotidiano Sanitàgarantisce alle regioni la possibilità di usare i fondi del Pnrr dedicati alla salute (Missione 6, componente 1 del Piano) per organizzare servizi nei consultori che possono avvalersi “senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”, oltre a quelli già previsti, “anche del coinvolgimento di soggetti del terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità”.

Il provvedimento in cui è stata inserita la norma riguarda il completamento dell’attuazione del Pnrr. Le dichiarazioni di voto sulla fiducia sono previste oggi dopo mezzogiorno e nei prossimi giorni ci sarà il voto finale sul decreto. I primi a sollevare il tema sono i rappresentanti del M5s nelle commissioni Affari Sociali: “Viviamo in un Paese – si legge nella nota del Movimento – in cui il diritto all’interruzione di gravidanza è già sotto attacco, in cui è già difficile accedere alla pratica, in cui le donne devono viaggiare fuori provincia o addirittura fuori regione per riuscire ad abortire. E mentre altri Paesi inseriscono la tutela del diritto all’interruzione di gravidanza in Costituzione, l’Italia sceglie di fare un ulteriore passo indietro. Noi continueremo a opporci a questa politica oscurantista del governo Meloni”.

A stretto giro alza la voce anche il Pd, che con la segretaria Elly Schlein parla di “attacco pesante alla libertà delle donne” al quale “ci opporremo duramente”. Per Silvia Roggiani e Marco Furfaro (responsabile welfare del partito) “questo governo continua nella sua battaglia contro le donne e contro i loro diritti e lo fa attaccando in primis la legge 194 e il diritto all’interruzione di gravidanza. È vergognoso. Ci batteremo in Parlamento e fuori, affianco alle associazioni femministe, per impedire alla destra questo ennesimo attacco ai diritti delle donne”, promettono.