Cronaca

Il Governo pronto al nuovo DPCM entro domenica: ecco cosa cambierà

Il nuovo DPCM per accelerare la lotta contro la pandemia di Coronavirus dovrebbe essere firmato entro domani sera, domenica 25 ottobre 2020. Si pensa ad un inasprimento delle misure restrittive: un nuovo coprifuoco, la chiusura di attività “non essenziali”, la stretta sullo sport e la chiusura dei centri commerciali nel week end.

La decisione del Governo Conte

Quasi sette giorni sono passati dall’ultimo DPCM del 18 ottobre 2020, un decreto che ha lasciato ai cittadini italiani una vaga speranza, nonostante la difficile situazione che sta riaffrontando il Paese. Infatti, gli studiosi hanno predetto che queste settimane saranno le più dure in materia di aumento di contagi – ieri registrati quasi venti mila. Una realtà che ha fatto correre ai ripari Giuseppe Conte, decidendo di cambiare strategia e scrivere un nuovo DPCM che sarà pronto sul tavolo del Governo già nelle prossime ore.Siamo ancora dentro la pandemia. Dobbiamo tenere altissimo il livello di allerta e scongiurare un nuovo lockdown generalizzato” ha affermato il Presidente del Consiglio, cercando di mantenere la parola data.

Le ipotesi al vaglio

I governatori delle Regioni, gli scienziati ed alcuni ministri hanno chiesto al Premier delle misure più restrittive per mantenere sotto controllo la curva epidemiologica. Così, Giuseppe Conte ha deciso di mettere in atto alcune restrizioni: un coprifuoco anticipato, quasi due settimane di chiusura generale per rallentare i contagi ed alleggerire le strutture sanitarie. Ieri, il Presidente del Consiglio si è confrontato con il commissario Domenico Arcuri i quali hanno concordato di fornire delle linee guida generali e preventive a livello nazionale. Come ha affermato il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini: “Al di là delle libertà dei presidenti di Regione servono alcune scelte uguali per tutti i territori“.

Il coprifuoco

La limitazione che ha innescato più tensioni a livello nazionale. Gli esperti credono che sia essenziale uno stop alle 21.00si pensa anche alle 20.00di tutte le attività sul territorio nazionale. D’altra parte, la sfera politica pensa che un coprifuoco nazionale alle nove di sera sia troppo drastico e vada ad incidere in maniera devastante sulle attività ristorative. Si pensa di garantire tali attività aumentando controlli e sanzioni. Resta aperta l’ipotesi del rientro presso le proprie abitazioni alle 22.00 o alle 23.00 lasciando ai locali la libera scelta. Ciononostante, si potrà uscire dalla propria dimora solo motivi di urgenza, salute e lavoro.

Lo sport: piscine e palestre

Sembra che il Governo voglia includere nel giro di vite anche la realtà sportiva amatoriale. Stretta anche su centri sportivi, piscine e palestre dove sono permessi gli allenamenti. Nell’ultima conferenza stampa, Conte ha dato alle strutture sportive circa sette giorni di tempo per adeguarsi al rispetto dei protocolli di sicurezza, altrimenti si sarebbe proceduto alla chiusura. Si potrà, però, continuare gli allenamenti all’aria aperta e fare jogging con le regole in vigore durante la fase del lockdown.

Le attività “non essenziali”

La chiusura dei centri commerciali nei fine settimana è quasi certa su tutto il territorio nazionale, luoghi ad alto rischio assembramento. Il Governo sta pensando anche ad uno scaglionamento degli orari di apertura dei negozi per alleggerire il trasporto pubblico ed impedire la chiusura delle attività di vendita al dettaglio. Le misure da applicare nei mercati rionali saranno simili per scongiurare una nuova chiusura. Tutte le attività per la cura della persona resteranno aperte: a parrucchieri ed estetisti saranno applicati dei controlli più serrati ed ordinanze di chiusura per chi non dovesse rispettare le regole.

La scuola ed i trasporti

Il Ministro dell’Istruzione è stata chiara, la didattica continuerà in presenza precisando che “le ordinanze devono essere coerenti e non scavalcare il ministero“. La Azzolina ha definito la percentuale di didattica a distanza per le superiori al 50% sperando di non intervenire con gli ingressi scaglionati. Per alleggerire il carico sui trasporti, si sta pensando sia alla riduzione della capienza massima di ogni mezzo oppure allo scaglionamento degli orari in modo tale da riempire ogni vettura all’80%.

Lo spostamento tra Regioni

Sugli spostamenti intraregionali ancora niente è stato deciso. Si pensa possa venire applicata una restrizione ai movimenti tra quelle regioni che hanno l’indice Rt molto alto, così da evitare che il Covid 19 si espanda in territori con tassi più bassi di contagio.

Chiara Bigiotti


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