Renato Carosone, all’anagrafe Renato Carusone, è nato a Napoli il 3 gennaio del 1920, da Antonio e da Carolina Daino. Era il primogenito. Dopo di lui, la coppia ha avuto altri due figli: Olga e Ottavio. Sin da bambino, Renato ha mostrato un’inclinazione per la musica e in particolare per il pianoforte. Non sorprende, dunque, che i suoi studi siano andati in quella direzione. Crescendo, infatti, si è diplomato al Conservatorio San Pietro a Majella a Napoli. Dopo avere conseguito il diploma, è partito per l’Africa Orientale Italiana. Inizialmente, non ottenne grandi soddisfazioni. Gli italiani che erano lì per lavoro, non riuscivano ad apprezzare la musica della compagnia in cui Carosone suonava. Molti dei musicisti tornarono in Italia. Lui decise di restare ancora un po’ in Eritrea, dove trovò l’amore.

Carosone decise di non darsi per vinto. Si recò ad Asmara e venne incaricato di suonare il pianoforte in un’orchestra. Al Circolo Italia, dove si esibiva, conobbe la talentuosa e affascinante ballerina Italia Levidi, che da tutti veniva chiamata Lita. L’artista se ne innamorò perdutamente e fu, dunque, molto felice di vedersi ricambiato. I due convolarono a nozze il 2 gennaio 1938, in Eritrea. In particolare, la cerimonia si tenne a Massaua.

A questo punto, la vita privata di Carosone si tinge di un piccolo mistero. Tutti, infatti, sono convinti che solo un anno più tardi, il 28 maggio del 1939, sia nato il loro figlio Giuseppe detto Pino. In realtà Pino, diventato poi un ingegnere elettronico, ha svelato solo in occasione della realizzazione della fiction Carosello Carosone, che sebbene lui porti il cognome dell’artista – Carusone – non è figlio di Renato. Pino Carusone è nato dalla relazione di Lita con un altro uomo. Quando il compositore conobbe la donna che poi sarebbe diventata sua moglie, Pino aveva già cinque anni. Carosone, però, lo accolse come fosse figlio suo e gli diede il suo cognome, senza svelare mai la verità.

Alla fine della guerra, nel 1946, Renato Carosone si imbarcò con la moglie Lita Levidi ed il figlio Pino su una nave greca (la Dorotea Paxos) così da poter tornare in Italia. Da Brindisi, dove arrivarono, la famiglia si ritirò a Rota d’Imagna (in provincia di Bergamo). Lì, Renato Carosone aprì un piccolo studio di registrazione: il figlio Pino, invece, diventò ingegnere elettronico. Lita Levidi morì il 19 marzo 2012.