Israele ha un nuovo governo. A mezz’ora dalla scadenza del suo mandato, il leader Yair Lapid ha avvisato in extremis il presidente Reuven Rivlin di essere riuscito a formare la coalizione di governola prima dopo oltre 12 anni senza il premier Benyamin Netanyahu.

La nuova alleanza di governo in Israele

Al termine di una giornata convulsa che ha visto più volte tutto in pericolo, Lapid è riuscito a saldare l’alleanza che vedrà il partner di governo Naftali Bennett, ‘Yamina’, premier per i primi due anni per poi salire lui alla guida nella seconda parte della legislatura. Per superare tutti gli scogli prima dell’accordo ci sono volute una serie di interminabili riunioni fiume nell’albergo Kfar Maccabiah. Alla fine i partiti di centro – ‘C’e’ futuro’ e ‘Blu Bianco’ (Benny Gantz) – di destra – ‘Yamina’ (Naftali Bennett), ‘Nuova speranza’ (Gideon Saar), ‘Israele Casa Nostra’ (Avigdor Lieberman)- di sinistra – Laburisti e Meretz – e Raam, hanno firmato il documento che ha consentito a Lapid di dare l’annuncio a Rivlin. Il nuovo esecutivo prevede invece per la prima volta un partito arabo al governo: quello islamista moderato di Raam guidato da Mansour Abbas.

Herzog nuovo presidente al governo di Israele

Il varo del nuovo governo è avvenuto alla fine di un giorno che ha registrato l’elezione di Isaac Herzog nuovo presidente di Israele. Alla prima votazione, la Knesset lo ha designato votandolo con 87 preferenze. L’attuale presidente dell’Agenzia Ebraica ha battuto la sfidante Miriam Peretz. Herzog ha coronato la sua lunga ascesa al potere: è figlio di un padre Chaim Herzog, che è stato il sesto presidente di Israele. Le sue prime dichiarazioni sono state: “Intendo essere il presidente di tutti, di prestare ascolto a tutte le voci – ha detto nel discorso di accettazione della nomina dopo aver ricevuto le congratulazioni proprio del premier – nel tentativo di rintracciare le linee di convergenza sia all’interno della nostra società sia con i nostri fratelli e con le sorelle nella Diaspora”. “Le sfide – ha proseguito – sono molte e vanno prese con grande considerazione. E’ essenziale curare le ferite sanguinose che si sono aperte nella nostra società negli ultimi tempi. Dobbiamo inoltre difendere la posizione internazionale di Israele ed il suo buon nome fra i popoli. Dobbiamo anche combattere l’antisemitismo e l’odio di Israele. Occorre proteggere le colonne portanti della nostra democrazia”

Le parole del leader Lapid

“Il nuovo governo – ha detto Lapid – farà tutto il possibile per unire tutte le componenti della società israeliana. Il nostro impegno è di metterci al servizio di tutti i cittadini di Israele, inclusi quanti non sostengono questo governo”.

Con un riferimento ai forti attacchi provenienti dalla destra nazionalista, Lapid ha assicurato il suo impegno di rispetto verso chi si oppone al nuovo governo.

Gli ostacoli prima dell’accordo

Gli ultimi ostacoli sono stati quelli di Abbas e il dissidio tra Laburisti e Yamina. Raam voleva assicurazioni sugli interventi a favore dell’edilizia della parte araba della società e il riconoscimento municipale per alcune località beduine del Negev. Laburisti e Yamina volevano entrambi la presidenza della delicata Commissione che nomina i magistrati. L’accordo si è raggiunto alla fine grazie al criterio della rotazione. Per 2 anni sarà presidente Ayalet Shaked, numero due di Yamina e gli altri due Merav Michaeli leader dei Laburisti.

Gaia Radino