Il Canto XII del Paradiso della Divina Commedia di Dante è la prosecuzione del Canto XI dal punto di vista contenutistico. In questi canti viene ribadita la riflessione sulla corruzione degli ordini monastici.
La correlazione tra il Canto XI e il Canto XII
Dante opera una sorta di chiasmo letterario che lega il Canto XII al Canto XI del Paradiso. Infatti in quest’ultimo canto la vita di San Francesco d’Assisi viene narrata da San Tommaso d’Aquino. Invece nel Canto XII la vita di San Domenico di Guzman viene raccontata dal francescano San Bonaventura da Bagnoregio. Appena San Tommaso ha concluso il suo discorso, la corona delle dodici anime del Paradiso comincia a ruotare, e una nuova anima si avvicina a Dante.
Il racconto della vita di San Domenico di Guzman
Inizia così il racconto della vita di San Domenico di Guzman, che proviene da Calaruega, una cittadina spagnola dell’entroterra. Sin dal principio il bambino dimostra attaccamento alla fede cristiana. Viene battezzato, si dedica allo studio della Teologia, e chiede al papa di affidargli l’autorità per combattere le eresie della Chiesa. Dopo aver ottenuto il suo beneplacito fonda un ordine in Provenza per contrastare gli eretici.
La fine del Canto
L’ultima parte del Canto si caratterizza per la riflessione di Dante sulla corruzione degli ordini monastici, così come aveva fatto nel canto precedente. L’ordine francescano sembra infatti essersi smarrito tra i beni terreni. A questo punto l’anima che si era avvicinata a Dante si presenta come Bonaventura da Bagnoregio, esponente dell’ordine francescano, che non ha mai considerato i beni materiali come primari. Infine Bonaventura presenta le altre anime appartenenti alla sua stessa corona. Tra questi Rieti ed Agostino d’Assisi, Ugo da San Vittore, Pietro Mangiadore e Pietro da Lisbona,; poi ci sono il profeta Natan, Giovanni Crisostomo, patriarca di Costantinopoli, Anselmo d’Aosta ed Elio Donato, Rabano Mauro e il calabrese Gioacchino Fiore. Tutte queste anime iniziano a danzare e cantare, su incitazione di San Tommaso.
Sonia Faseli