I No Green Pass hanno un piano per bloccare i treni dal primo settembre. Sul canale Telegram Stop Dittatura circola un manifesto che annuncia il blocco delle stazioni ferroviarie di 54 città italiane. «Non ci fanno partire con il treno senza il passaporto schiavitù? Allora non partirà nessuno», si legge nella chat che annuncia la mobilitazione organizzata dal «popolo autogestito, pacifico». Per tutti, l’incontro tra i manifestanti è previsto alle 14,30 davanti alle stazioni. Poi «alle 15 si entra si resta fino a sera». La lista completa pubblicata sul canale comprende le maggiori città italiane. Sullo stesso canale si annuncia anche uno sciopero generale per il 6 settembre a Roma. Occupare una stazione ferroviaria e bloccare così i treni può configurare il reato di interruzione di pubblico servizio e secondo l’articolo 340 del Codice Penale chi lo fa rischia una condanna fino a due anni. I capi, promotori od organizzatori possono essere puniti con una pena fino a due anni.
A partire da quella data infatti, come indicato nel decreto dello scorso 6 agosto, per viaggiare e spostarsi anche in Italia con treni, navi o aerei sarà necessario dimostrare di essere vaccinati, di essere guariti dal Covid o di aver effettuato un tampone nelle ultime 48 ore. Sono 54 le città interessate dai possibili blocchi, come Milano Porta Garibaldi e Roma Tiburtina: “Ore 14.30 incontro davanti alla stazione, alle 15 si entra e si rimane fino a sera”, si legge in un volantino. E l’associazione Assoutenti annuncia che denuncerà penalmente chiunque bloccherà le stazioni.
L’obbligo di certificazione verde scatterà anche per il personale della scuola, ma per il momento non comprende anche il trasporto pubblico locale. Il governo sta procedendo per gradi, l’orientamento è quello di allargare l’uso della certificazione verde anche ad altri ambiti della vita sociale, prevedendo l’utilizzo del pass anche negli uffici pubblici.