Il poke è un piatto tradizionale della cucina hawaiana, e consiste principalmente in pesce tagliato a cubetti. Il successo di questo antipasto è dovuto principalmente alle sue numerose varianti, anche se la sua origine appartiene ad un lontano passato.

L’origine del Poke e come cucinarlo

Poke

Il Poke Bowl ha origini molto antiche, risalenti al 400 d.C., epoca in cui i polinesiani sono giunti per la prima volta alle Hawaii. Secondo la tradizione questa popolazione consumava pesce a cubetti, direttamente sulle barche da pesca.
L’espressione hawaiana “Ulukau” significa letteralmente “tagliare il pesce in pezzi”. Da questo termine deriva il nome Poke appartenente al piatto oggi diffuso in tutto il mondo.
La ricetta tradizionale hawaiana prevede due tipi di pesce utilizzati, ovvero il tonno e il polpo. Ma nel corso del tempo ci sono state una serie di varianti, che prevedono un mix di ingredienti nuovi. La diffusione di questo piatto nel mondo è avvenuta a partire dal 2010, quando il Poke è diventato un vero e proprio piatto da gustare, e non più un semplice antipasto. Il poke bowl rappresenta un piatto unico, non solo per il suo gusto gradevole, ma anche per le sue proprietà nutrizionali. Si tratta infatti di una fonte proteica, dato che seguendo pedissequamente la ricetta tradizionale, è preferibile scegliere un solo ingrediente tra carne, legumi, e formaggi. In questo modo viene garantito una apporto nutrizionale di omega 3,senza esagerare con la dose consigliata.
Il poke può essere un piatto estivo o autunnale a seconda degli ingredienti che vengono utilizzati. Per questa stagione d’autunno è possibile utilizzare alcuni ingredienti tipici di questa stagione, come la zucca a cubetti e barbabietola. Questi due ingredienti non solo rendono più gustoso il poke bowl, ma lo rendono altresì ricco di sali minerali come potassio, fosforo e sodio.

Sonia Faseli

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