Il ritmo di Harlem: l’autore due volte premio Pulitzer Colson Whitehead torna sugli scaffali delle librerie con un nuovo romanzo. Edito da Mondadori, traduzione a cura di Silvia Pareschi, Il ritmo di Harlem è difficilmente etichettabile in un genere ben definito. È una commedia ironica con risvolti thriller tra gangster e rapine, è la storia di un uomo comune, Ray Carney, che si muove nel quartiere Harlem di una New York degli anni ’60.
Il ritmo di Harlem all’Hotel Theresa
Colson Whitehead non rinuncia ad inserire nel romanzo un’analisi della struttura sociale dell’epoca, la descrizione delle dinamiche che muovevano “bianchi” e “neri”. Si interroga, attraverso il protagonista Ray, su quanto la pressione di quel divario possa costringere il destino delle persone verso una rotta sbagliata ma già tracciata. Su quanto possa risultare difficile distaccarsi dagli errori del passato e dal rancore e sognare e realizzare un futuro più giusto e onesto.
Non erano molti i bianchi che lo chiamavano signore. La prima volta che Carney era andato in Radio Row per affari, i commessi bianchi avevano finto di non vederlo, servendo gli hobbisti che erano entrati dopo di lui. Carney si era schiarito la gola, aveva gesticolato, ed era rimasto un fantasma nero, un negozio dopo l’altro, accumulando le solite umiliazioni.
Ray Carney è un padre di famiglia e un commerciante serio. Lavora nel suo negozio sulla 125esima strada dove vende mobili ed elettrodomestici a prezzi contenuti. Ha poco, ma è contento così. Forse, più di ogni altra cosa, è contento di avere quel poco che ha e guadagnarlo onestamente, perché proviene da una famiglia di criminali e non vuole seguire le orme del padre. Purtroppo per lui, però, sui cugino Freddie non è riuscito a discostarsi dal destino di famiglia, e se prima lo coinvolge occasionalmente solo per rivendere qualche oggetto rubato, finisce poi con l’immischiarlo in affari ben più grossi e pericolosi che partono dall’Hotel Theresa, punto di ritrovo degli afroamericani di successo e fulcro della vita mondana e malavitosa di quegli anni.
Chi è Colson Whitehead
Tra i più importanti scrittori americani contemporanei, molto apprezzato a livello mondiale e presentato sulla copertina della rivista Time come lo “storyteller d’America“. Colson Whitehead pubblica il suo primo romanzo nel 1999, L’intuizionista, finalista del premio Hemingway. Due anni dopo è finalista del premio Pulitzer per la narrativa con John Henry festival, e prosegue poi con Il colosso di New York, un libro di saggi sulla città. È con il suo successivo romanzo, La ferrovia sotterranea, che nel 2017 vince il suo primo premio Pulitzer e il premio Arthur C. Clarke. Nel 2020 raddoppia il premio Pulitzer con I ragazzi della Nickel. Da maggio 2021 è disponibile su Prime Video la serie televisiva La ferrovia sotterranea, creata da Barry Jenkins, adattamento dell’omonimo romanzo dell’autore che ne ha curato la sceneggiatura.
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Articolo a cura di Eleonora Chionni