Vi siete mai domandati quale sia davvero il ruolo della donna nella nostra cultura? A dire il vero, il significato in sé di questa frase è emblematico, viste le varie sfaccettature dell’accezione. Tuttavia, in un mondo in continuo evolversi, con il progresso sociale (USA a parte) che si fa sempre più spazio, sebbene a fatica, interrogarsi sul ruolo della donna è quanto mai importante.
Gli uomini, sin dall’alba dei tempi, hanno sempre avuto il ruolo di gestire la famiglia dal suo lato economico. Le donne, invece, hanno sempre avuto il compito di regolare il corretto funzionamento dell’apparato famigliare. Questo, almeno, fino all’inizio del secolo scorso, quando il movimento delle suffragette ha posto l’accento anche sulla vita sociale della donna, da quel momento destinato a prendere il sopravvento.
Il mondo del lavoro in rosa
Il ruolo della donna all’interno della famiglia è stato sempre il maggior limite della propria capacità lavoratrice. Questa tendenza si è attenuata negli ultimi anni, sebbene ancora non si sia giunti ad un punto di equilibrio. Dati alla mano infatti la percentuale di donne disoccupate a livello di Unione Europea è poco inferiore a quella degli uomini, con alcuni elementi rilevanti da analizzare. In primo luogo, il divario cresce simultaneamente al numero dei figli. Allo stesso modo si registra una crescita delle richieste di lavoro part-time per poter dedicare più tempo alla famiglia, quasi sempre da parte della donna. Questa tendenza è una delle principali cause della bassa concentrazione di individui femminili alla dirigenza delle aziende, soprattutto di grandi dimensioni.
Carriera o Famiglia?
Questo in fondo combacia con una credenza popolare: la donna, a differenza dell’uomo, è costretta a scegliere tra l’avere successo in ambito lavorativo e il potersi creare una famiglia. Ciò però non dipende tanto dall’attitudine della donna, bensì dalla poca propensione dell’uomo ad occuparsi delle faccende domestiche e, soprattutto, della famiglia. Quasi mai, infatti, è la parte maschile della famiglia a rinunciare al successo in ambito lavorativo.
Questo è uno degli aspetti che nella nostra cultura andrebbe ancora migliorato. Purtroppo però non esiste possibilità di riformare a livello legislativo la situazione e, di conseguenza, il lavoro va svolto principalmente a livello educativo.
Uguali diritti o uguali risultati? Un pensiero per il futuro
Un tema che è sempre stato centrale nel dibattito è la necessità di avere eguali diritti sia nel mondo femminile che nel mondo maschile. Tuttavia, questo percorso ha denotato varie volte i propri limiti, non incentrandosi sulle reali esigenze del caso. Il risultato centrale, ossia una parità possibilità di accesso ai risultati, non è mai stato in primo piano. Questa dovrebbe essere l’attenzione principale infatti degli organismi legislatori, tenendo conto delle diverse esigenze delle situazioni. Un approccio mirato, per esempio, a definire dei vantaggi negli orari lavorativi per le donne con figli. Con l’approccio odierno invece tali distanze rischiano di non colmarsi mai del tutto, inficiando gravemente la riuscita dell’impresa.