“Il Seme della Speranza”, l’ultimo romanzo di Emiliano Reali conquista le scuole

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Di Redazione Metropolitan

Un romanzo eco-fantasy che fa scuola. “Il Seme della Speranza” di Emiliano Reali fa il giro delle scuole come libro di lettura, per esercitazioni e laboratori su temi quali il rispetto per l’ambiente e per l’individuo. Lo hanno scelto – per esempio – gli studenti del Liceo Musicale di Sessa Aurunca “Convitto Nifo”, in cui anche gli allievi diversamente abili sono all’opera per la realizzazione di un audio libro dedicato allo scritto.

Alla fine di maggio 2021 il libro ha visto la luce in una nuova edizione (Scatole Parlanti), la cui prefazione è stata curata da Alessandro Cecchi Paone; una nuova veste che presto vedrà l’uscita di una versione audiolibro, grazie alla voce di Stelio Alvino, per il CILP (Centro internazionale del libro parlato), per le persone cieche, ipovedenti, distrofiche, dislessiche e allettate. Proprio il giornalista e divulgatore scientifico Cecchi Paone, nel suo preludio dedicato, dichiara

“Il Seme della Speranza”, la prefazione del romanzo di Emiliano Reali è di Alessandro Cecchi Paone

«I testi di Reali liberano la fantasia di giovani e adulti senza limite alcuno. Irrompono miti, creature fantastiche, archetipi, mostri e spiriti benefici. Ma c’è qualcosa di più, come dimostra proprio questo testo. Al fondo della struttura fantastica anche di questo racconto, soggiace non solo l’eterna disputa fra bene e male. Ma qualcosa anche di più specifico e attuale. Il rischio cioè di un collasso del nostro mondo per ragioni ambientali, a causa della mancata applicazione delle direttive dello sviluppo sostenibile» – afferma Cecchi Paone che, continua

«Ecco dunque la vera e propria magia della convergenza fra spinte sociali e generazionali di carattere “green”, con l’epifania di creature ed energie primigenie. Una intuizione che sicuramente troverà fra i più giovani adesione entusiastica. Dove mai si può assistere alla razionalità della scienza e dell’impegno politico sociale che accetta l’intervento delle grandi forze rigeneratrici della vita, e viceversa? Se è vero che l’alchimia ha anticipato la chimica senza averne gli strumenti, il Seme della speranza da cui il titolo del libro, è insieme una indispensabile iniezione di fiducia nel futuro per le nuove generazioni, e la percezione profonda che i principi primi della positività sostengono sempre chi si muove nel giusto e per il bene dell’umanità».

Eres vive in un universo dove la dicotomia tra il rispetto per la natura e per l’individuo da un lato e l’arroganza e il delirio d’onnipotenza dall’altro, portano allo scontro Il Mondo degli Spiriti e delle Divinità e il Pianeta Terra. Ma nulla è incorruttibile e i due mondi finiscono per influenzarsi a vicenda, arrivando a corrompere anche Spyria, la Divina Generatrice, e lo stesso Eres. L’unica possibilità di salvezza è rappresentata da un magico talismano: il Seme della Speranza.

Tra incantesimi e invocazioni, pozzi di petrolio e violenza, si dipanerà il contrasto che ogni giorno l’uomo vive nel proprio essere: abbando­nare la speranza e i propri sogni per omologarsi a ciò che la società gli impone o lottare per far germogliare quello che c’è di buono in ognuno di noi. Già adottato da alcune scuole medie e da alcuni istituti superiori, Il seme della speranza è un fantasy moderno, per ragazzi e adulti, che analizza gli aspetti più candidi dell’animo umano mettendoli in con­trapposizione con la bramosia di potere e di denaro. Metropolitan Magazine Italia ha raggiunto l’autore Emiliano Reali, che ha risposto alle nostre domande.

L’intervista ad Emiliano Reali

MM: Potrebbe raccontarci di cosa parla Il seme della speranza?

E.R: “L’immortale Spirya è la Divina progenitrice dell’universo e regna nel Mondo degli Spiriti e delle Divinità, circondata dall’armonia e dalla pace. Tuttavia, c’è un’emergenza a cui deve far fronte: sul Pianeta Terra la situazione è decisamente all’opposto e occorre un’a­zione risolutiva per scongiurare il peggio. Quindi si decide di inviare Eres, uno spirito del sottobosco, che avrà il difficile compito di salvare la Terra per proteggere il mondo incantato da cui proviene.

Ma lo stesso Eres si lascerà corrompere dalla dissolutezza terrena, finché grazie all’intervento degli spiriti dei quattro elementi rinsavirà e tenterà di porre rimedio ai precedenti errori. È un libro che sottolinea la costante dicotomia tra ciò che è giusto e quello che non lo è, così tra incantesimi e invocazioni, pozzi di petrolio e violenza, si dipa­na il contrasto che ogni giorno l’uomo vive nel proprio essere: abbandonare speranze e sogni per omologarsi a ciò che la società gli impone o lottare per far germogliare quello che c’è di buono in ognuno di noi”

MM: È soddisfatto nel vedere che il libro entra in sempre più scuole?

E.R: “La cosa che mi rende più orgoglioso è che la tipologia di istituti che lo hanno utilizzato o lo faranno è davvero variegata, come molteplici sono stati gli usi. La lista comprende licei musicali, licei artistici, licei linguistici, licei scientifici, scuole medie. Per esempio al Giordano Bruno di Roma è stato assegnato come lettura estiva, al convitto Nifo di Sessa Aurunca lo hanno letto in classe e poi i ragazzi hanno realizzato la versione audio libro dei primi capitoli, al Sabatini-Menna di Salerno ne acquisteranno un numero considerevole di copie per farlo leggere agli studenti e poi organizzare un dibattito con me.

Molto emozionante è stato incontrare, anche se virtualmente vista la pandemia, i ragazzi dell’Istituto Comprensivo Giovanni Falcone di Roma, dove io stesso frequentai le scuole medie, per parlare insieme di quello che Il seme della speranza aveva suscitato in loro e per conoscerci. Se devo essere sincero sono rimasto un pochino deluso dal fatto che tante scuole abbiano accolto il mio libro, ma questo non sia avvenuto con il liceo scientifico Nomentano di Roma dove andai da ragazzo. Per un ex bullizzato e discriminato in ambito scolastico come me, poter tornare lì sarebbe un cerchio che si chiude, portare ai ragazzi la testimonianza che il dolore si supera e soprattutto che si può e si deve scegliere di non infliggerlo”.

MM: A chi è venuta l’idea di realizzarne un audiolibro?

E.R: “Una mia amica, in contatto con il CILP – Centro Internazionale del libro parlato”, mi ha chiese se mi sarebbe potuto interessare che il mio libro diventasse fruibile per le persone cieche, ipovedenti, distrofiche, dislessiche e allettate. Ovviamente ho accolto con gioia la sua proposta e sono ansioso di ascoltare il risultato del lavoro di Stelio Alvino, che darà la voce ai miei personaggi”

Articolo di Roberta Savona.

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