Dopo aver analizzato la stagione appena conclusa di tennisti come Andrej Rublvev, Gael Monfils e Marta Trevisan, ci concentriamo oggi sul 2020 di Diego Schwartzman. Un anno giocato dall’argentino forse oltre le migliori aspettative, che gli è valso ben due nomination agli ATP Awards.
L’inizio di stagione non memorabile
Dopo l’ATP Cup giocata a gennaio e conclusa con un bilancio di una vittoria e tre sconfitte, Schwartzman si presenta al primo Slam stagionale, gli Australian Open. A Melbourne, l’argentino ottiene il miglior risultato dell’inizio di stagione: gli ottavi di finale. Eguagliato il suo miglior risultato nel torneo, è costretto poi a cedere in tre set al n°1 del mondo Novak Djokovic. Volato nella sua Argentina, Schwartzman raccoglie due delusioni da testa di serie a Cordoba e a Buenos Aires. Se nel primo torneo deve arrendersi in finale al cileno Cristian Garìn, nella sua città natale la delusione è forse maggiore. Dopo aver battuto Pablo Cuevas in un interminabile quarto di finale durato quasi quattro ore in cui annulla anche un match point, Schwartzman è costretto al ritiro ancor prima di scendere in campo per la semifinale.
Dopo la pausa forzata per via della pandemia di Covid-19, Schwartzman torna in campo negli Stati Uniti dove ottiene però risultati alquanto deludenti. A Cincinnati è infatti Reilly Opelka ad estrometterlo dal secondo turno, mentre agli US Open arriva la sconfitta addirittura al primo turno contro Cameron Norrie. Tornato in Europa, ottiene un’altra eliminazione al secondo turno, a Kitzbuhel per mano di Laslo Djere.
L’apice del 2020 di Schwartzman: Roma, Parigi e la top 10
I migliori risultati in stagione per Schwartzman arrivano sui campi in terra rossa, di gran lunga la sua superficie preferita. Agli Internazionali d’Italia, dopo aver battuto John Millman e Hubert Hurkacz, arrivano i quarti di finale contro Rafael Nadal. In un match memorabile per Schwartzman, l’argentino mette in campo tutto il suo tennis notoriamente aggressivo e riesce a battere, con il risultato di 6-2, 7-5, per la prima volta in carriera il n°2 del mondo. Per dare un’idea dell’impresa, a Roma El Peque è riuscito a vincere più set in una sola partita di quanti ne avesse vinti in tutti gli ultimi nove precedenti contro Nadal. Dopo essersi sbarazzato poi in tre set di Denis Shapovalov, il 28enne di Buenos Aires conquista la sua prima finale a Roma. Soltanto il n°1 al mondo Novak Djokovic riesce a negargli il successo finale, battendolo con il punteggio di 7-5, 6-3.
I successi per Schwartzman proseguono anche nell’ultimo appuntamento Slam della stagione, il Roland Garros. Dopo essersi sbarazzato in tre set di Miomir Kecmanović, di Lorenzo Giustino, di Norbert Gombos e di Lorenzo Sonego, l’argentino gioca una delle migliori partite in stagione contro Dominic Thiem. In una battaglia durata 5 ore, Schwartzman mette in mostra tutte le sue doti di difensore instancabile e batte al quinto set il campione degli US Open, accedendo per la prima volta in carriera ad una semifinale Slam. Nel penultimo atto del torneo parigino il campione in carica Rafael Nadal gli nega però l’accesso alla finale, vendicando la sconfitta subìta a Roma. Il grande Roland Garros di Schwartzman gli porta un altro risultato storico: l’ingresso per la prima volta in carriera nella top 10 della classifica ATP. El Peque diventa così anche il primo argentino a riuscirci da Juan Martìn Del Potro nel 2012.
Il finale di stagione e le ATP Finals
Nonostante il cemento non sia la superficie su cui Schwartzman riesce a mettere in mostra il suo miglior tennis, l’argentino gioca un grande torneo anche a Colonia 2. Arrivato fino alla finale, viene sconfitto all’ultimo atto dal padrone di casa Alexander Zverev, che gli concede soltanto tre game. Per assicurarsi uno dei primi 8 posti in classifica e quindi l’accesso alle ATP Finals, Schwartzman prende parte al Masters 1000 di Parigi-Bercy. Sul cemento parigino viene però sconfitto ai quarti di finale da Daniil Medvedev, risultato che mette in dubbio la partecipazione alle Finals. Grazie però all’uscita di scena dell’altro pretendente al posto, Pablo Carreño Busta, El Peque ottiene l’accesso all’ultimo torneo dell’anno per la prima volta in carriera.
Inserito nel gruppo Tokyo 1970 delle Finals, Schwartzman deve salutare immediatamente Londra perdendo i primi due incontri contro Novak Djokovic e Alexander Zverev. Chiude poi il girone e la propria stagione perdendo anche contro il futuro vincitore del torneo Daniil Medvedev. I risultati ottenuti alle Finals gli fanno comunque concludere l’anno al 9° posto del ranking ATP.
Lo straordinario 2020 giocato da Diego Schwartzman, probabilmente anche oltre le proprie aspettative, lo hanno portato ad ulteriori riconoscimenti personali. L’argentino è stato infatti recentemente inserito nelle nomination per due premi degli ATP Awards di fine anno: lo Sportsmanship Award e il Most Improved Player of the Year. Il primo viene assegnato al giocatore che più si è distinto per la propria sportività durante l’anno. Il secondo, invece, premia il tennista che maggiormente ha migliorato le proprie prestazioni durante tutta la stagione. A riprova di questi miglioramenti, l’allenatore dell’argentino, Juan Ignacio Chela, è stato inserito nelle nomination per il Coach of the Year.
Tommaso Mangiapane