In onda questa sera su La7, alle 21:15, il film di Steven Spielberg L’impero del Sole (1987), tratto dal romanzo omonimo di J.G. Ballard e basato sulla sua vita.

L’impero del sole. Trama e approfondimento

Il film

Siamo in piena seconda guerra mondiale e Jamie (un 13enne Christian Bale) vive a Shanghai con la sua famiglia, composta da benestanti inglesi trapiantatisi in Cina. Quando il Giappone invade il paese, nel 1941, le famiglie di origine occidentale vengono sfollate: nel tumulto generale, Jamie perde di vista i genitori e rimane solo.
Il ragazzino tuttavia non si perde d’animo neanche quando viene internato in un campo di concentramento destinato ad inglesi e americani: qui comincia a rendersi utile sia agli internati sia ai giapponesi stessi.

Un giovane Christian Bale interpreta Jamie in "L'impero del sole" - immagine web
Un giovane Christian Bale interpreta Jamie in “L’impero del sole” – immagine web

Le sorti del conflitto si capovolgono tre anni dopo. Il campo dove si trova Jamie viene bombardato dagli americani e gli internati sono costretti ad una lunga marcia che si conclude in uno stadio. Da qui Jamie assisterà all’esplosione della bomba atomica.
Rimasto solo, il ragazzino torna nel campo di concentramento, dove viene a conoscenza della fine del conflitto e portato dagli americani in un orfanotrofio.

Tempo dopo, un gruppo di adulti visita la struttura per cercare i propri figli. Proprio qui avrà luogo il ricongiungimento tra Jamie e i suoi genitori.

La storia vera di J.G. Ballard

J.G. Ballard, autore de "L'impero del Sole" - immagine web
J.G. Ballard, autore de “L’impero del Sole” – immagine web

James Graham Ballard è stato uno scrittore britannico nato a Shanghai nel 1930, dove risiedevano i genitori per motivi lavorativi. La sua opera si ascrive nella letteratura postmoderna e in particolare alla corrente della New wave. Egli trattava infatti di argomenti fantascientifici in una cinica chiave cyberpunk.

La rivelazione di essere il bambino protagonista de L’impero del sole, romanzo pubblicato nel 1984, venne fatta soltanto nel 2006 in un’intervista a The Guardian e nella successiva autobiografia I miracoli della vita (2009).
La storia originale differisce un po’ da quella del libro e del conseguente film: Ballard infatti fu internato assieme ai suoi famigliari; non c’era perciò stato un allontanamento. Il periodo di reclusione durò due anni, fino alla fine del secondo conflitto.

L’esperienza influenzerà tutta la sua produzione letteraria e il suo stile, basato sempre su violenza, psicopatologie, disperazione e morte.

Chiara Cozzi

Ti è piaciuto questo articolo? Allora continua a seguirci su Metropolitan Magazine!