In arrivo 200mila api a Milano per sostenere una causa green

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Di Redazione Metropolitan

200mila api in arrivo a Milano per una causa green. L’azienda Dyson ha istallato nel parco milanese quattro arnie per di tutelare le api, insetto importante per la biodiversità terrestre. Aiuteranno, inoltre, a valutare la qualità d’aria che si respira.

200mila api a Milano: l’installazione delle quattro arnie e il monitoraggio dell’aria

L’iniziativa Dyson, porterà a 200mila api al Parco Segantini di Milano. Garantita la sicurezza totale per i visitatori. Nel parco milanese, a partire da oggi, saranno istallate quattro arnie per tutelare le api. Insetto importantissimo per la biodiversità ed impollinazione terrestre. Inizieranno anche i progetti di monitoraggio dell’aria di una delle città più grandi d’Italia. Le api sono infatti in grado di rilevare i principali inquinanti presenti nell’aria che respiriamo: dai metalli pesanti ai pesticidi. L’azienda aveva già iniziato questi monitoraggi durante la pandemia Covid-19 l’anno scorso, dalla ricerca è emerso che, mentre i livelli di PM2.51 sono calati durante i mesi di lockdown, quelli di NO22 sono aumentati.

A condurre le analisi di bio-monitoraggio sull’attività delle api, sarà l’Università Cattolica di Piacenza con la ricercatrice in entomologia Ilaria Negri.

Milano, per l’iniziativa green l’università cattolica di Piacenza condurrà le ricerche

L’iniziativa green di Dyson sarà condotta insieme all’università cattolica di Piacenza. “Collocare un apiario nella città di Milano è innanzitutto un segnale di attenzione per la conservazione dell’ambiente in un ambito, quello cittadino, che non è più agli antipodi con la biodiversità: dal punto di vista ecologico, infatti, la città deve essere considerata come un habitat peculiare per piante ed animali, i quali – sempre più spesso e sempre più numerosi – vi trovano rifugio” sono le parole di Marco Pellecchia, biologo e Dottore di Ricerca in biologia animale, soddisfatto della collaborazione con Dyson.

Concludendo cosi “Grazie alle api che, volando, si ricoprono di pulviscolo atmosferico – che gli abitanti della città respirano ogni giorno – sarà possibile studiare la morfologia e la composizione chimica del particolato col quale esse vengono in contatto, giungendo a definirne le fonti di emissione: che aria respiriamo? Quale sarà l’impatto del traffico urbano sulle polveri raccolte dalle api? Ci aspetta un lungo viaggio che aumenterà la consapevolezza su quelle particelle che ‘galleggiano’ invisibili nell’aria di una grande città.”

Alessia Scrima