In arrivo i tamponi “fai da te”, come funzionano

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Di Redazione Metropolitan

I nuovi tamponi “fai da te” in arrivo con la nuova tecnologia di screening di massa che presto potrebbe essere diffusa in Italia. A puntare il faro sui test auto-diagnostici è la Regione Veneto che, alle prese con una curva epidemica in pericoloso aumento, ha deciso di verificare nei propri laboratori la frontiera internazionale di monitoraggio.

L’annuncio del governatore Luca Zaia è arrivata nel corso di una diretta Facebook. «La sperimentazione sui test fai da te parte ufficialmente da oggi su 5.000 campioni» ha fatto sapere il presidente, spiegando come l’iter di verifica a cui lavoreranno per le prossime settimane tutti i laboratori di Microbiologia della Regione, potranno rendere l’utilizzo del test fai da te una realtà concreta per tutti i cittadini entro la fine del mese.

Covid, arriva il ‘test fai da te’: a lanciare la sfida è il Veneto, che dopo essere stato precursore in Italia del test rapido antigenico (ora largamente diffuso in tutta Italia) sperimenta e accompagna alla validazione dell’Istituto Superiore di Sanità un nuovo, «rivoluzionario», tampone, eseguibile in autosomministrazione, chiamato per semplicità «fai-da-te». La novità è stata presentata oggi (in anteprima assoluta per l’Italia) dal Governatore del Veneto Luca Zaia, nel corso del briefing sull’andamento dell’epidemia da Covid-19 in Veneto. 

Su questo test di autodiagnosi il Veneto avvierà in tempi rapidissimi la sperimentazione per verificarne la effettiva validità scientifica. Al termine del percorso, qualora i risultati in parallelo con i tamponi molecolari ne dimostrassero l’efficacia, sarà quindi avanzata richiesta di validazione alle competenti autorità scientifiche nazionali. «Quando andrà in porto, sarà una rivoluzione storica, in una battaglia che il 21 febbraio scorso cominciammo al buio più completo. In tempi non lunghi ognuno potrà farsi il test da solo, con modalità semplicissime, sapere qual è la sua condizione e, in caso di positività rivolgersi al sistema sanitario per essere preso in carico e assistito a dovere». 

In arrivo i tamponi “fai da te”, come funzionano

La scatola del kit fai da te contiene 4 oggetti: la “saponetta” tester su cui versare il liquido, una provetta con il reagente all’interno, un tamponcino e il sacchetto per buttare l’occorrente nella spazzatura. Come procedere? Bisognerà:

  • Inserire il tamponcino nella fossa nasale 5 volte per narice. A differenza del tampone molecolare, non ci sarà bisogno di portare il tampone in profondità, basterà inserirlo all’interno della narice per 5 volte.
  • Aprire la provetta con il reagente e infilare il cotton fioc all’interno, premendo la provetta morbida con le mani per far aderire bene il tampone con il reagente.
  • Aprire la parte più alta della provetta munita di contagocce e versare 4 gocce di liquido sulla scatolina tester.
  • Attendere la colorazione della scatolina tester. Comparendo una sola banda si otterrà un esito negativo. Due bande equivarranno ad esito positivo.

Si parla di circa 20 multinazionali che starebbero sperimentando il metodo diagnostico, con una certificazione da parte della Fda (Food and Drug Administration, l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici) che fa ben sperare Zaia. Quelli su cui il team del dott. Rigoli ha lavorato sono test cinesi in una collaborazione durata tre mesi nel tentativo di rendere il più semplice possibile il procedimento fai da te del test. Questione di settimane rassicura Zaia e il procedimento di convalidazione passerà poi nelle mani dell’Istituto Superiore di Sanità.

«La sezione speciale dell’Iss dedicata ai test in auto somministrazione dovrà decidere in maniera definitiva sulla sicurezza di quelli che presenteremo». Una convalida che al momento non presenta tempistiche certe ma che i dati presentati entro fine mese dalle Microbiologie del Veneto dovranno aiutare ad accelerare. «Qui si può fare la storia» ha aggiunto a questo proposito Zaia, «e se qualcuno da noi impedirà la diffusione di un metodo, che proprio come successo per i test sierologici, arriverà in maniera altrettanto efficace in tutto il mondo, dovrà assumersi la responsabilità»

Questione non meno importante sarà quella del prezzo dei tamponi “fai da te”. I singoli cittadini potranno arrivare ad acquistare in modo autonomo il test in farmacia con un prezzo base di produzione che, secondo quanto riportato dal dott. Rigoli, non sarà maggiore di 3 euro. «Escluse le singole ricariche aggiuntive che verranno fatte in un secondo momento».