Scoprire che in Italia il bonus psicologo valga meno di un monopattino elettrico o del rifacimento di una facciata, o di una bella doccia nuova fa pensare. E (soprattutto) fa anche intristire.

Il bonus psicologo bocciato: ma perchè?

Il nostro Paese (ahimé) ritiene ancora che la cura della salute mentale sia qualcosa relegata a pochissimi casi, forse anche troppo clinici per essere considerati. Non si spiegherebbe, altrimenti, il motivo per cui il bonus psicologo non è riuscito a sopravvivere all’interno della nuova Legge di Bilancio, varata qualche giorno fa dal nostro Governo Draghi. Per questo è stato davvero interessante scoprire cosa, piuttosto, il Governo avesse deciso di inserire all’interno di questa nuova Legge e capire cosa, sempre in base all’opinione del Governo Draghi & Co, fosse realmente necessario per gli italiani. Tra qualche incentivo qua e la per la Pubblica Amministrazione, vediamo ancora super presente il Super Bonus, il bonus casa, il bonus facciata. (Ennesima) proroga della plastic tax e della sugar tax. Ma del bonus psicologo nemmeno l’ombra. Intanto cos’è il bonus psicologo, e a cosa dovrebbe servire? Detto in poche parole consiste in un contributo economico per aiutare le persone a sostenere le spese iniziali per un percorso di terapia.

Ma perché parlarne proprio adesso? Beh, basterebbe solo dire due parole: pandemia e lockdown. Ma in realtà ci sarebbe da dire molto di più. Lo scorso settembre, infatti, la rivista scientifica The Lancet aveva riportato che, durante la pandemia, i casi di depressione e di ansia erano aumentati del 28 e del 26%. La rivista, però, parla di casi in aumento, ciò significa che la depressione era un problema reale, e questo bisogno era presente nella nostra società. Una società che purtroppo non comprende ancora che la salute mentale è essenziale quanto quella fisica. Che accedere a percorsi di psicoterapia sarebbe essenziale per ognuno di noi. E non è più accettabile che lo Stato non riesca ad assistere in questo le fasce più deboli della popolazione.

“Siamo esseri psicocorporei e in questo siamo diversi da un batterio o da un virus”

Si sa, la salute mentale porta con sè ancora uno stigma, quello della vergogna. Interessanti sono le parole di Sarantis Thanopulos, presidente della SPI, la Società Psicoanalitica Italiana, rivolte a l’Huffington Post in cui si chiedeva ad un esperto perché il bonus fosse stato bocciato: “La mancata votazione del cosiddetto ‘bonus per la psicologia’, testimonia, indipendentemente dalla valutazione dell’emendamento che lo proponeva, il minor peso che il fattore psichico ha tra le forze politiche rispetto alle questioni materiali. Si presta molta attenzione alla soddisfazione dei bisogni fisici, si tende a privilegiare l’apparato logistico dell’esperienza e a identificare l’essere umano con la sua biologia.”

“Si è persa di vista la qualità della vita (sempre più scadente) che è, invece, legata alla possibilità dì svolgere il proprio lavoro in modo creativo, all’esistenza di interessi e di attività culturali appaganti e alla costruzione di relazioni erotiche, affettive e mentali profonde e intense. La qualità è intrinsecamente connessa con la dimensione psichica, cioè con la rappresentazione (inconscia e conscia) di noi e del mondo che dà senso alla nostra esistenza. L’essere umano è fondato sulla creazione dì senso, senza di esso perisce anche biologicamente. Siamo esseri psicocorporei e in questo siamo diversi da un batterio o da un virus.”

La salute della nostra mente va allenata. Sarebbe bello capire quanto è importante allenare sia il corpo che la mente, che rifare una facciata ormai decadente non è meno importante che lasciare le nostre menti sole.. e decadenti. Sarebbe bello che lo capisse, forse, anche la classe politica.