Migliaia di persone hanno manifestato in Niger nelle ultime ore a sostegno del colpo di Stato del mese scorso, in concomitanza con la scadenza per l’ambasciatore francese di lasciare il Paese, dopo l’ultimatum della giunta al potere. Parigi ha ancora 1.500 soldati di stanza in Niger, che hanno aiutato l’ex presidente Mohamed Bazoum nella lotta contro le forze jihadiste attive nel Paese, prima che gli ufficiali militari lo rovesciassero con il colpo di stato del 26 luglio scorso. Il Consiglio Nazionale per la Salvaguardia della Patria(CNSP), guidato dal generale Abdourahamane Tiani, trattiene da allora lui e la sua famiglia nel palazzo presidenziale. Venerdì il ministero degli Esteri nigerino aveva annunciato che l’ambasciatore francese Sylvain Itte aveva 48 ore di tempo per andarsene, poiché si era rifiutato di incontrare i nuovi governanti e perché le azioni del governo francese sono state ritenute “contrarie agli interessi del Niger”. Parigi aveva respinto la richiesta e aveva detto che i “putschisti non hanno l’autorità per farla”.
Ieri il giornale britannico The Guardian ha fatto sapere che i canali social associati alla Federazione russa hanno messo in campo un grande sforzo per sfruttare il colpo di Stato militare avvenuto in Niger, cercando di rafforzare l’influenza di Mosca nello strategico Paese africano e possibilmente aprire opportunità di intervento. Secondo il quotidinao, i contenuti sul Niger su 45 canali Telegram russi affiliati allo Stato russo o a Wagner sono aumentati del 6.645% nel mese successivo al colpo di Stato, il che suggerisce un forte interesse di Mosca a sfruttare il golpe. La ricerca è stata messa a punto da Logically, una società che si occupa di contenuti online potenzialmente dannosi e di disinformazione con sede nel Regno Unito, in India e negli Stati Uniti. Logically ha rilevato solo 11 contenuti relativi al Niger nel mese precedente al colpo di stato, ma 742 contenuti da allora
Il segretario di Stato americano, Anthony Blinken, la scorsa settimana ha detto alla Bbc di non credere che la Russia o Wagner abbiano istigato il golpe, ma “hanno cercato di approfittarne“.
La Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) ha deciso dopo il colpo di stato di imporre pesanti sanzioni economiche e finanziarie al Niger, e ha minacciato di intervenire militarmente per reintegrare Mohamed Bazoum nelle sue funzioni. Il Cnsp ha accusato Ecowas di essere “al soldo” della Francia, che conta 1500 soldati in Niger. Questi ultimi, prima del golpe, hanno preso parte alla lotta contro i gruppi jihadisti che da anni insanguinano questo paese e gran parte del Sahel, la fascia di territorio che attraversa l’Africa da ovest a est, a sud del deserto del Sahara.
La decisione di espellere l’ambasciatore è il culmine di un mese di manifestazioni, decisioni e dichiarazioni ostili alla politica francese dopo il colpo di stato contro Bazoum, ancora detenuto con parte della sua famiglia. Sempre ieri, la giunta ha ordinato alle sue forze armate di mantenere la massima allerta, parlando di una crescente minaccia di attacchi.