In sella al cavallo alato di Ludovico Ariosto, ripercorriamo tutta la magia dell’Orlando Furioso

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Di Sabrina Baiocco

Ludovico Ariosto nasce a Reggio Emilia l’8 settembre 1474 ed è uno dei poeti più famosi del periodo rinascimentale. Il  suo “Orlando Furioso” diventa il poema più importante della letteratura cavalleresca e diviene la “prima opera di un autore non toscano nella quale viene usato il toscano come lingua letteraria nazionale“. L’Orlando Furioso per scelta di Ludovico Ariosto risulta molto articolato. Il tema principale è la guerra tra Franchi e Mori, accompagnata dalla follia di Orlando e dalla magia e le creature fantastiche che fanno da sfondo a questa meravigliosa storia. Da questi due fatti principali si svolgono tutte le vicende che ci narra il poema e che si intrecciano in un unico racconto.

La magia dell’Orlando Furioso, Carlo Magno e la battaglia contro i Mori

La magia dell'Orlando Furioso ph. Pittura Omnia

L’opera è composta da 46 canti in ottave e narra la storia del protagonista Orlando, a cui viene dedicato il titolo. Il capolavoro tratta la tradizione del ciclo carolingio e del ciclo bretone e risulta essere la continuazione dell'”Orlando Innamorato” di Matteo Maria Boiardo. Il poema si apre con una vicenda di tipo bellico su cui ruota e si innestano le vicende dell’ invasione francese, a partire dall’assedio di Parigi da parte di re Agramante, il saraceno. Costui inizialmente ha la meglio sull’esercito di Carlo Magno, grazie al prode guerriero Rodomonte e ai due re alleati Marsilio e Manfricardo. L’esercito cristiano invece possiede due valorosi guerrieri, Orlando e Rinaldo, innamorati entrambi della bellissima Angelica. Rincorrendo entrambi questo amore perdono il loro prezioso tempo permettendo la presa di Parigi da parte dei Mori. Gli eventi successivi però saranno favorevoli ai cristiani. Rinaldo tornato al campo di battaglia, sconfigge i saraceni che si ritirano ad Arles, avendo la meglio anche nello scontro navale. Venendo meno anche Biserta, capitale del Regno d’africa, l’esito della guerra verrà deciso da una sfida tra i tre migliori cavalieri Mori contro tre eroi cristiani. I Mori Agramante,  Gradasso e Sobrino perdono in battaglia contro Orlando, Bradimante e Oliviero. Il duro scontro si svolge sull’isola di Lampedusa.

L’amore e la follia di Orlando: il senno ritrovato grazie ad Astolfo

Re Carlo Magno si assicura così la vittoria. Durante la guerra, e più precisamente con la presa di Parigi,  Angelica diventa l’oggetto del desiderio sia di Orlando che di Rinaldo. Viene ben presto messa sotto la custodia di re Carlo, il quale annuncia di darla in sposa al guerriero più valoroso che lo aiuterà a sconfiggere i Mori. La ragazza però si dà alla fuga con a seguito molti guerrieri che le daranno la caccia. Durante l’inseguimento in un bosco la fanciulla incontra un guerriero saraceno, che è stato ferito in battaglia, di nome Medoro. I due si innamorano e decidono di fuggire in Catai. Orlando, anch’egli ha la ricerca di Angelica, scorge un albero dove i due innamorati avevano inciso le loro  iniziali e in cui festeggiavano il loro amore. Il cavaliere, accecato di gelosia, attraversa la Francia e la Spagna fino a giungere allo stretto di Gibilterra che attraverserà a nuoto. Orlando perde così il senno. Astolfo, per aiutare Orlando, cavalca il suo Ippogrifo alla ricerca del senno perduto. Volerà fino alla luna, ritrovando così l’ampolla contenente il senno di Orlando. Astolfo allora andrà alla ricerca di Orlando, ritrovatolo gli farà annusare l’ampolla e l’eroe cristiano ritornerà in sè. Ritrovata la ragione, Orlando rientra in battaglia e sconfigge così i Mori.

La magia del mago Atlante contro gli innamorati Ruggero e Bradamante

L’ultima parte del poema tratta la storia d’amore di Ruggero, saraceno, e di Bradamante, sorella di Rinaldo e cristiana. L’amore tra i due è ostacolato dalla loro religione di origine e dall’astio tra Mori e cristiani. Ruggiero discende dalla stirpe troiana di Ettore, “il ceppo vecchio” degli Estensi. La loro storia d’amore è contrastata dal mago Atlante, che vuole impedire le loro nozze. Questo a seguito di una importante profezia. Quest’ultima narra che Ruggiero morirà se sposerà Bradamante e se si convertirà alla fede cristiana. Il mago imprigiona Ruggero in un castello incantato. Successivamente è segregato su un’isola dalla maga Alcina, che con le sue stregonerie riuscirà a sedurlo. Questi è liberato da Astolfo e potrà finalmente ricongiungersi con Bradamante e convertirsi alla religione cristiana. La guerra però incombe e il guerriero è richiamato in battaglia. Conclusosi lo scontro però Bradamante è ormai promessa al figlio di Costantino, Leone, erede dell’Impero Romano d’Oriente. Un duello tra Leone e Ruggiero sbroglierà la matassa e alla fine Leone rinuncierà a Bradamante. Rodomonte giunge al banchetto nuziale accusando Ruggiero di essersi convertito. Si svolge così un duello finale tra i due campioni nel quale Rodomonte viene ucciso. Finisce così definitivamente la guerra.

I personaggi fantastici presenti nell’Orlando Furioso: Angelica, Atlante e Astolfo

Tra gli elementi di magia e fantasia presenti nell’Orlando Furioso spiccano alcuni tra i quali Angelica, che possiede dei poteri sovrannaturali, come un anello che la rende invisibile. Questo anello infatti le consente in varie occasioni di sfuggire ai guerrieri che la inseguono. Il mago Atlante, impegnato nella missione di evitare a Ruggiero di incappare nella sua profezia, crea vere e proprie magie. Ad esempio i due castelli incantati in cui lo fa prigioniero. Utilizza anche il suo cavallo alato, l’Ippogrifo, per allontanarlo da Bradamante. Il mago assomiglia alle divinità pagane nell’epica classica con funzione di protezione, come Afrodite che aiuta i troiani nell’Iliade. La maga Alcina invece utilizza la magia per trasformare Astolfo in un mirto e tenerlo imprigionato su di un’isola. Ricorda per questo le gesta della maga Circe. Vi sono poi alcune maghe appartenenti alla magia buona, tra cui Melissa e Logostilla. La prima cerca di ricongiungere Bradamante e Ruggiero e Logistilla regala ad Astolfo un corno magico e un libro di incantesimi. Questi ultimi lo aiuteranno a sconfiggere i vari mostri.

Astolfo con il suo Ippogrifo è il guerriero che utilizza di più la magia per sconfiggere i suoi nemici

Astolfo nell’Orlando Furioso risulta essere il guerriero che utilizza di più la magia per sconfiggere i suoi nemici. Nel poema infatti si presenta a cavallo dell’Ippogrifo intento a sconfiggere vari mostri come Orillo e Caligorante. Quest’ultimo ripercorrerà l’inferno per giungere in paradiso scortato dall’apostolo Giovanni, fino a raggiungere la luna. Tra le creature mostruose narrate da Ariosto troviamo l’Orca dell’isola di Ebuda, che ha la cattiva abitudine di divorare le giovani donne incatenate a uno scoglio, come succederà ad Angelica e a Olimpia. L’Orca è uccisa da Orlando nel canto undicesimo. Qui il prode guerriero userà tutta la sua forza sovraumana per avere la meglio. Sono narrate anche alcune forze magiche benevole come l’arcangelo Michele, mandato da Dio, in cerca della Discordia per scatenarla contro i pagani. Infine la troverà e le spezzerà una croce sulla testa, segregandola nel campo dei pagani e gettando scompiglio in battaglia.

Sabrina Baiocco

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