“Incantesimo”, i soldi fanno davvero la felicità?

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Di Redazione Metropolitan

 Doris Nolan, Katharine Hepburn, Cary Grant e Lew Ayres in Incantesimo - Photo Credits: pinterest.dk
Doris Nolan, Katharine Hepburn, Cary Grant e Lew Ayres in Incantesimo – Photo Credits: pinterest.dk

Incantesimo è una commedia romantica uscita nel 1938 e diretta da George Cukor. Assieme a Sylvia Scarlett (George Cukor, 1935), Susanna! (Howard Hawks, 1938) e Scandalo a Filadelfia (George Cukor, 1940) è uno dei quattro film che compongono il sodalizio lavorativo tra Katharine Hepburn e Cary Grant. E’ basato sull’omonimo drama teatrale del 1928 creato da Phillip Barry (1896-1949). Inoltre, è il remake della versione cinematografica uscita solo 8 anni prima e diretta da Edward H. Griffith (1888-1975). Incantesimo non è la pellicola più celebre della collaborazione Hepburn-Grant. Complice di ciò, è anche il fatto che sia uscito lo stesso anno di Susanna!, film considerato la trai migliori esempi dello screwball comedy . Tuttavia, presa singolarmente non si può non apprezzarla. Una recitazione impeccabile, comicità sofisticata e utilizzata al momento giusto e una grandissima alchimia tra i protagonisti.

La trama del film

Johnny Case (Grant) conosce durante una vacanza una giovane donna, Julia Seton (Doris Nolan). Tra i due è amore a prima vista. Una volta tornato a casa, viene invitato a conoscere la famiglia della sua nuova ragazza. In questa occasione, scopre che Julia fa parte di una dinastia di banchieri estremamente facoltosa. Cerca, allora, di ambientarsi all’interno delle dinamiche dell’alta società statunitense. Contemporaneamente, inizia a instaurare un rapporto di amicizia con la sorella maggiore di Julia, Linda (Hepburn). A lei rivela i suoi piani per il futuro. Vuole ottenere abbastanza denaro per poi mollare tutto e prendersi una lunga vacanza.

Mano a mano che il film va avanti i rapporti tra Johnny e Julia si fanno sempre più tesi e complicati. I due stanno progettando il loro matrimonio ma hanno visioni contrastanti riguardo la vita assieme. Lei vorrebbe che il suo futuro marito accettasse il posto in banca offertogli dal padre. Lui, invece, è sempre più convinto di partire per una lunga vacanza se il suo ultimo grosso affare va in porto. A supportare le posizioni di Johnny è la stessa Linda, che ad un certo punto si scopre innamorata di lui. La cosa sembra essere anche ricambiata. Tuttavia, la donna cerca di fare di tutto perché la sorella abbia un lieto fine con il suo amato. Questo, fino a che non avviene un colpo di scena finale.

Incantesimo: i soldi fanno la felicità?

Le dinamiche di Incantesimo sono tutte incentrate su il confronto tra classi sociali diverse. Da una parte abbiamo Johnny. E’ un uomo proveniente da una famiglia umile e costretto a lavorare per mantenersi da quando è bambino. Anche i suoi due migliori amici, Nick (Edward Everett Horton) e Susan (Jean Dixon) Potter, due insegnati, sono persone non abituate certamente a lusso e ricchezza. Dall’altra abbiamo la famiglia Seton, proprietari di un enorme palazzo e di un’immensa fortuna. Quando il giovane conosce Julia viene catapultato in questo nuovo mondo. Un mondo di lusso e benessere, dove sembra essere tutto perfetto. Ma è davvero così?

Katharine Hepburn e Cary Grant in una scena del film - Photo Credits: twitter.com
Katharine Hepburn e Cary Grant nel set del film – Photo Credits: twitter.com

Innanzitutto, i due fratelli di Julia, Linda e Ned (Lew Ayres), mostrano i segni di come non riescono a affrontare il genere di vita in cui si trovano. Lei è considerata da tutti la pecora nera della famiglia. Questo perché non sopporta le dinamiche a cui è costretta a sottostare. I membri della sua famiglia sono costantemente alla ricerca di guadagno, hanno un’attenzione assillante alle apparenze e danno poche libertà di scelta e azione. Tutti ciò lascia la giovane costantemente insoddisfatta e irrequieta. Ned, invece, mostra il suo disagio attraverso i problemi con l’alcool. Inoltre, ad esclusione dei due fratelli, i resto dei Seton si dimostrano estremamente intollerante. Si rivolgono con superiorità con chi non è dello stesso loro ceto sociale. Attaccano chiunque abbia delle idee o progetti diversi dai loro. Tutto questo crea un ambiente che, nonostante la fastosità, risulta particolarmente tossico.

L’elogio alla libertà e all’anticonformismo

Un ecosistema totalmente diverso sembra quello in cui vivono Johnny e i suoi amici. Pur non avendo ingenti disponibilità economiche, sono liberi da ogni vincolo e risultano molto più sereni. Sono, inoltre, molto più allegri dei Seton e prendono sempre tutto con filosofia. Hanno anche tanta più tolleranza nei confronti di chiunque. Sembrano, dunque, vivere una vita migliore e più appagante rispetto agli altri protagonisti del film. La pellicola sembra, quindi, portare a galla una sorta di critica contro la classe sociale più ricca.

Tale critica che va contro le abitudini, vizi di questa classe sociale e anche alla futilità dei loro ideali. A essa vengono contrapposti le persone normali, quelle un po’ anticonformiste. Quest’ultime vengono dipinte con una caratterizzazione certamente più favorevole. Inoltre, sono proprio loro a risultare vincitori dell’intera vicenda alla fine. Johnny, i suoi amici e l’eccentrica Linda sono, infatti, quelli che sembrano vivere una sorta di lieto fine. Questa critica all’elitè è un tema abbastanza comune nella filmografia americana degli anni ’30. Spesso viene elogiato proprio l’anticonformismo, la stravaganza. Gli eroi sono le persone normali, un pò bizzarre magari. Sono loro che escono vittoriosi nello scontro contro l’upper class, la parte della società veniale, frivola, bigotta e dagli ideali corrotti.

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Giorgia Silvestri