Independence Day: gli Stati Uniti D’America festeggiano la conquista dell’indipendenza dalla Gran Bretagna: ricordando l’evento storico ed i fatti del giorno.

Independence Day: storia di una libertà ritrovata

Il Giorno dell’Indipendenza è una data storica per gli Usa: il primo cambiamento storico mondiale. Da dove nasce l’Independence Day? Si tratta di brama di indipendenza economica o di rivolta per la libertà? Tutto inizia nel 1775 con una guerra che vede da un lato le truppe britanniche e, dall’altro, i coloni americani. La rivoluzione si scatena da un desiderio di libertà divenuto insostenibile. Le armi, furono solo una conseguenza a quelle idee che già pullulavano fra i coloni. John Adams, secondo presidente degli Stati Uniti, attestava quanto già una rivoluzione di ideologie e concezioni fosse avvenuta ancor prima delle stesse battaglie:

”Questo cambiamento radicale nei principi, nelle opinioni, nei sentimenti e negli affetti delle persone è stata la vera rivoluzione americana”.

Independence Day: i motivi della rivoluzione

La storia che aleggia attorno all’Independence Day è mitizzata da ciò che si racconta nei libri: una retorica che contribuisce a tener legato un Paese attraverso il suo retaggio. Un mito che si acclama ogni 4 luglio, e celebra la dichiarazione di indipendenza delle 13 colonie dalla Gran Bretagna, avvenuta nel 1776. La parte razionale della storia, però, ci racconta che la rivoluzione non crebbe solo nei cuori patriottici dei coloni ma ebbe moventi anche materiali; si parla di commercio, di tasse, di transazioni. La rivoluzione, quindi, fu dal principio mossa da questioni economiche. Nel 1763, durante la Guerra dei Sette Anni, gli inglesi sconfissero i francesi, diventando la maggior potenza coloniale nell’America del Nord.

Independence Day - Photo Credit: magazinepragma.com
Independence Day – Photo Credit: magazinepragma.com

Il dominio che gli inglesi esercitavano sul territorio era abbastanza rilevante: dall’Oceano Atlantico al Mississippi abitato, ai tempi, dalle popolazioni native d’America. Si intuì che l’investimento sul territorio poteva risultare proficuo, così gli inglesi, per fronteggiare le spese derivanti dal conflitto appena concluso, introdussero e alzarono le tasse a discapito dei coloni: tuttavia, si ritenevano inglesi anche loro. I coloni appartenenti all’alta borghesia erano per lo più latifondisti, in contrasto con la superiorità della madrepatria; gli inglesi d’America, infatti, erano più tassati dei sudditi inglesi residenti in Inghilterra, e non avevano alcun rappresentante al parlamento di Londra. Sudditi di Re Giorgio III, sì, ma con evidenti limitazioni.

Independence Day, la svolta

Per arrivare al famigerato Independence Day, si passa dalla guerra civile svoltasi fra il 1763 e il 1773: i coloni americani non si sottomisero e non accettarono la condizione per la quale qualcuno potesse limitare il loro controllo sulle risorse, né tollerarono oltre che gli inglesi di madrepatria godessero della condivisione dell’impero oltre oceano, né dei privilegi che a loro, inglesi americani, furono negati. Tutto, quindi, sfociò in una battaglia. Gli scontri si protrassero per lungo tempo; George Washington era il comandante dell’esercito continentale, e, dopo la sconfitta di Saratoga avvenuta nel 1777 e l’aiuto dei francesi a fianco dell’esercito dei coloni, re Giorgio III, compresa l’impossibilità di rilevare e controllare le 13 colonie, abbandonò il campo.

Independence day, Dichiarazione di Indipendenza - Photo Credit: insidemusic.it
Independence day, Dichiarazione di Indipendenza – Photo Credit: insidemusic.it

Dichiarazione di Indipendenza

Il mito dell’Independence Day, crea le sue radici attraverso la promulgazione della Dichiarazione di Indipendenza: il 4 luglio 1776, i coloni adottarono la Dichiarazione di Indipendenza unendosi sotto un’unica bandiera. Fu Thomas Jefferson, terzo presidente degli USA a pronunciare ciò che la dichiarazione recitava, simbolo dell’Independence Day:

”Noi riteniamo che le seguenti verità siano di per sé stesse evidenti; che tutti gli uomini sono stati creati uguali, che essi sono dotati dal loro creatore di alcuni diritti inalienabili, che fra questi sono la vita, la libertà e la ricerca della felicità.”

Gli abitanti del Nuovo Mondo, oltre ad interessi economici e materiali erano accomunati da un unico ideale comune: la ricerca della felicità. La guerra civile, quindi, gettò il seme per una lotta rivoluzionaria per il possesso dell’indipendenza e, soprattutto, assicurò agli inglesi d’America la possibilità di creare un nuovo governo democratico, risorgere negli ideali di uguaglianza di godere delle nuove ricchezze e della libertà conquistata.

Eventi storici del giorno

Nasceva il 4 luglio del 1807 Giuseppe Garibaldi, l’eroe dei due mondi, tra i principali artefici dell’Unità d’Italia. Di esattamente due anni più vecchio di lui era Nathaniel Hawthorne, autore de La lettera scarlatta. Si ricorda anche Giuseppe Diana, ucciso il 19 marzo 1994 dalla Camorra. Compie anche gli anni Gina Lollobrigida.