E’ ad Agosto, in dirittura d’arrivo, che InfoNerd decide di deliziarvi con effluvi d’antipatia e rancori sepolti. Una classifica originale pronta a risvegliare apertamente sentimenti di odio represso, nella convinzione di averli ormai accantonati assieme alla fanciullezza andata via per sempre. Pronti ad immergervi nell’identikit delle vostre più acerrime nemiche fatte di inchiostro e colori?
7. Arimi di “Piccoli problemi di cuore”: l’avvenente idol dal caschetto verde-acqua tanfa di antipatia potente sin dalle sue prime apparizioni. Etichettata da un’aggravante non trascurabile, essere l’ex del protagonista, persevera nel suo losco intento di gravitargli attorno. Il suo obiettivo,per nulla celato, è quello di accaparrarsi di nuovo il biondo che l’aveva educatamente mollata. Simbolo di ostinazione, fonte d’orgoglio per le parenti piattole, sfregia l’autostima di Miky a più riprese. Lei è bella, modella, femminile e sicuramente ha una capacità migliore nel debellare i peli superflui. La redenzione sul finale, provocata dalla sconfitta, la rende tenera. Quindi, sicché siamo una generazione poco rancorosa, la perdoniamo regalandole quest’ultima posizione.
6. Chi-chi di “Dragon Ball”: la consorte di Goku, tutta isteria e mestruo perpetuo. Una scelta forse non unanime ma che, per sforamento ovarico personale, mi è parso opportuno inserire in questa nobile compilation. Simpatica come una visita dall’andrologo, temperata come una tromba d’aria, la donna è la classica moglie che accredita la frase del buon Gandalf: “fuggite, sciocchi!”. La voce della solidarietà femminile, però, mi porta a giustificarla per un motivo: Goku. Tanto eroico quanto incapace nei suoi doveri coniugali, l’invincibile saiyan è in grado di figliare così velocemente e sparire subito dopo con la stessa tempestività. Con spirito compassionevole, nonostante riconosca la forza del suo essere detestabile, relego Chi-Chi ad un penultimo posto che odora di magnanimità.
Una rarissima immagine di serenità, prima dello sposalizio.
5. Chibiusa di “Sailor Moon”: la progenie, coi codini rosa, proveniente dal futuro. Lagnosa, inopportuna e capricciosa, che da chi ha preso proprio non si sa, Chibiusa lascia il XXX secolo da cui proviene per atterrare, letteralmente, nel XX secolo. Il movente di questa decisione si delinea come autentica richiesta d’aiuto: salvare il suo regno e i suoi genitori. Studi quantitativi hanno confermato quanto la mocciosa stia poco simpatica ai più e possa aver fatto provare ai suoi futuri genitori, giusto in un paio di occasioni, il rimorso per non essere passati in farmacia quella notte. Per quanto mi riguarda, non la trovo così insopportabile. Rimane, comunque, più intelligente della madre. Vi pare poco?
Chibiusa immortalata nella sua espressione più innocua.
4. Teletha Testarossa di “Full Metal Panic”: la sedicenne prodigio a capo della Mithrill. Tessa è l’esatta antitesi di Kaname Chidori, protagonista indimenticabile dello shonen targato 2003. Si palesa, sin dagli esordi, nell’immagine ammirata di giovane donna che accarezza la perfezione: graziosa, vocetta sottile, indiscutibili doti intellettive, temperamento mite. Una rivale apparentemente impossibile da sconfiggere per i sostenitori della piccola Kana, fervidi sostenitori della combattiva studentessa, involucro ambulante di adorabili difetti. La ragazza rientra di diritto in quella compagine di persone la cui sola presenza ti suscita quell’innocente odio spassionato accompagnato, come colonna sonora, dal suono delle unghie sulla lavagna. Ad una certa, la sua inguaribile impeccabilità, ti porterà pure a volerle bene. Soprattutto grazie al buon gusto di Sousuke. Tiè!
E la gonna della divisa ce l’ha pure sempre stirata. Stronza.
3. Tinetta di “E’ quasi magia Johnny”: la biondina con il taglio di capelli da paggetto di Corte. Entriamo nel vivo della classifica, alle ultime 3 posizioni del podio che vengono irrimediabilmente inficiate dalla mia travagliata esperienza. La serie animata che imperava su Italia 1 negli anni ’90, era la più canonica rappresentazione del triangolo amoroso, un’evenienza che Johnny (Kyōsuke nel manga), come Renato Zero prima di lui, non aveva considerato. Tinetta è l’emblema della ragazza insopportabile, quella che usa soprannomi “pucci pucci” per appellare il ragazzo di cui è invaghita. A distanza di anni, grazie all’eccezionale doppiaggio di Marina Massironi, ho ancora nelle orecchie il suo “tesoruccio”. Mielosa, stucchevole e inopportuna come poche,la bionditudine, quella da oca giuliva, imperversa violenta nei suoi neuroni. A monte della scelta di darle la medaglia di bronzo, c’è mia mamma: responsabile diretta di atti di sadismo del tipo “è inutile che ci speri, non sceglie Sabrina“. Grazie, mà.
2. Funny di “Rossana”: la detentrice del “primo bacio” ricevuto da uno dei ragazzi più desiderati dell’universo otaku. Se possiamo asserire con sicurezza, daltonismo escluso, che il mare sia blu e il mio colore preferito non sia il rosa, con altrettanta tranquillità possiamo aggiungere che Funny sia odiata da tutti. DA TUTTI. Anche da te, che stai leggendo questo articolo assolutamente impersonale. Tronfia del titolo di “migliore amica” della protagonista, è con invidiabile nonchalance che si fidanza, prima che lo facesse lei, con Heric. Avvilente nel suo essere un’impenitente “so tutto io”, ignora i sentimenti che Sana ed Heric covano reciprocamente l’uno per l’altra, e nella condizione di gnorri decide di affiancarsi al tormentato ragazzo. Contraddistinta da un accento fastidioso che consuma la più radicata pazienza, a questa deliziosa creatura conferisco la medaglia d’argento. Da una che, a scuola, si firmava “Sana 89”, che diamine vi aspettavate?
Immagine muta.
1.Orihime Inoue di “Bleach”: è senza esitazione e senza rinunce che mi sento di mettere al primo posto la tettona di uno degli shonen più famosi degli ultimi 15 anni. La maggiorata, con la passione per la pace nel mondo, ha la personalità di un ferro da stiro. Non di marca Rowenta, però. Quello è per chi non si accontenta e Ichigo, invero, ha dimostrato l’esatto contrario. Orihime, tra un Kurosaki-kun proferito e un Kurosaki-kun proferito di nuovo, vince sull’affascinante personaggio tsundere: Rukia. Una sconfitta cocente che brucerà, per tutta l’eternità, nell’orgoglio di tutte le femmine alpha. Gioco, partita, incontro. Ritiriamoci a casa, mie prodi valchirie!
Maledetta, dì pure addio al bikini coi forellini sul culo!
ALESSIA LIO