Stasera il derby sarà la prova del nove per la nuova Inter targata Antonio Conte. Dopo il passo falso in Champions League contro lo Slavia Praga, i nerazzurri dovranno dimostrare grinta e carattere. Nel mezzo, nuove polemiche in merito a una discussione tra Brozovic e Lukaku; ma al mister questo non va proprio giù.

Il derby è sempre il derby, e l’Inter, prima in solitaria dopo tre giornate, dovrà confermare il trend positivo anche dopo il deludente pareggio in Champions. A far discutere negli ultimi giorni sono state voci riguardanti una “lite di spogliatoio” tra Brozovic e Lukaku. La risposta di Conte non si è fatta attendere e si è rivelata Mourinhana, con l’ex-Juventus che non si risparmia ad accusare la talpa dell’ambiente nerazzurro. “Dobbiamo estirpare le vecchie abitudini”, ha detto il mister in conferenza stampa, con l’aria di chi vuole imporre subito il cambiamento.

Il derby, una partita fuori dagli schemi

Difficilmente un match come il derby di Milano rispetta pronostici e favorite, e anche in questo caso siamo pronti ad assistere a tante sorprese. Quelli di questa sera saranno novanta minuti scoppiettanti, tra la voglia di riscatto del Milan di Giampaolo e la risposta alle critiche dei ragazzi di Conte. Il mister è pronto a riproporre Godìn nella difesa a tre al posto di D’Ambrosio, con i ballottaggi Lazaro-Candreva e Barella-Vecino; in attacco sembra essere vicino alla conferma il tandem Lukaku-Lautaro, con l’argentino insidiato da Politano.

Uno scatto dell’ultimo Milan-Inter, terminato 2-3 (Credits: MilanLive)

I vecchi fantasmi di Antonio Conte

Nell’Inter c’è una talpa. La rivelazione di una lite tra Brozovic e Lukaku è l’ennesima dimostrazione della presenza di una persona pronta a vendere notizie interne alla stampa. Questo accadeva dai tempi di Spalletti, il quale non si è mai risparmiato dal denunciarlo, e continua oggi. A Conte però non va proprio giù:

Altri club sono più bravi a gestire certe cose. Fuori dal campo ci sono grandissime lacune, dobbiamo colmarle tutti insieme e non rispondere ‘ma era così anche gli altri anni’. Allora pure io posso dire ‘gli altri anni non abbiamo mai lottato’. Cambiamo tutti insieme. Non si vince solo in campo ma anche fuori. Che sia molto chiaro. Che mi si dica ogni volta ‘era così anche gli altri anni’ io non lo accetto. E’ un alibi e bisogna cambiare i giri del motore.

Dunque, le partite si vincono sia in campo che fuori, e Conte, sebbene adori quel “rumore dei nemici” decantato una decina d’anni fa da un allenatore portoghese, ritiene debba esserci un cambiamento, e immediato. Il mister ha aggiunto che l‘Inter è molto chiacchierata dalla stampa e che è necessario imparare ad affrontare queste dinamiche. Soprattutto prima di un derby.

Conte e Mourinho, legati dal destino nerazzurro (Credits: Clive Brunskill/GettyImages)

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