Avviene da sempre in qualsiasi torneo del circuito che il pubblico, a volte anche senza un preciso motivo, prenda le parti di un tennista piuttosto che di un altro. Ci sono, infatti, quei giocatori che, anche se non sono dei connazionali, si meritano quell’amore e quel rispetto che a loro viene sempre riservato. Andiamo dunque ad analizzare quali sono alcuni degli atleti stranieri maggiormente amati ed apprezzati nella storia degli Internazionali di Roma.
Thomas Muster: l’austriaco più amato dai romani
Aprile 1989. Thomas Muster, la sera prima della finale contro Ivan Lendl a Key Biscayne, viene investito nel parcheggio da un ubriaco mentre sta sistemando in macchina la propria attrezzatura. Risultato? Una delicatissima operazione al ginocchio sinistro. Un mese dopo, in stampelle, viene invitato a presiedere alla premiazione del torneo di Roma. L’ argentino Alberto Mancini, a sorpresa, aveva appena sconfitto nell’ultimo atto il grande favorito, il “Kid di Las Vegas” Andre Agassi. Fu lì che il giovane austriaco, di fronte ad un pubblico commosso e già in visibilio per lui, pronunciò quella celebre frase: “Tornerò l’anno prossimo per vincere il torneo”.
Queste parole, che sembravano quelle di un folle, si avverano incredibilmente l’anno successivo. Muster infatti, dopo aver effettuato un processo di riabilitazione che fece letteralmente il giro del mondo, si presenta per davvero agli Internazionali del 1990. Sembra in gran forma sin dai primi turni ed il tutto viene confermato dall’estrema facilità con cui in finale liquida il russo Chesnokov (6-1 6-3 6-1). Dopo quattro anni di digiuno, l’austriaco più amato dai romani scrive per sempre il suo nome nella storia di Roma nel biennio 1995-1996, primo giocatore a vincere per tre volte al Foro Italico nell’ Era Open.
Andre Agassi e quel titolo che sembrava non dover mai arrivare
Tra i giocatori maggiormente amati agli Internazionali di Roma non si può non menzionare l’americano Andre Agassi. Il “Kid di Las Vegas”, così come il pubblico italiano, non ha mai potuto dimenticare quella sanguinosissima sconfitta nella finale del 1989 contro l’argentino Alberto Mancini. Perse, infatti, dopo una durissima battaglia di cinque set. Appare quasi come un’eresia che un giocatore con quel palmares non abbia ancora conquistato un titolo a Roma. L’attesa, per tutti gli appassionati, durerà ancora ben tredici anni. Lo statunitense, infatti, riuscirà ad imporsi solamente il 12 maggio del 2002, quando demolisce nell’ultimo atto il tedesco Tommy Haas. Sono commoventi le parole di Agassi durante la premiazione. Dopo aver manifestato tutta la sua frustrazione per un torneo che sembrava non dover mai arrivare dirà: “Quando si vanno a pesare tutti i tornei al di fuori di quelli dello Slam, Roma è probabilmente quello che ha più storia di tutti”.
Novak Djokovic e quel feeling particolare con gli Internazionali di Roma
Intendiamoci, non è che Federer e Nadal siano amati di meno rispetto a Djokovic nella Capitale. Eppure non si può negare che tra il campione serbo e Roma ci sia da sempre un feeling particolare. Sarà perchè parla molto bene l’italiano, sarà perchè non ha mai nascosto il suo amore per il Milan, sarà per le sue divertentissime imitazioni durante numerose premiazioni, sono tanti i motivi. Ma Nole ha fatto anche di più. Gli Internazionali, infatti, li ha vinti per ben cinque volte, il secondo più vincente della storia dopo Rafael Nadal. I due sigilli più importanti sono naturalmente quelli messi a segno nel 2011 e nel 2014 proprio contro il campione maiorchino. Questi bellissimi successi hanno contribuito a rendere ancora più unica questa bella love story tra il campione balcanico e Roma.
Gabriela Sabatini: il fascino che accompagna il talento
Non è un caso se Gabriela Sabatini è stata ribattezzata “la Regina degli Internazionali di Roma”. E non soltanto perchè ha trionfato quattro volte tra il 1988 ed il 1992 e perso due finali. Ciò che il pubblico romano adorava della tennista argentina era soprattutto il suo talento misto ad una grandissima voglia di lottare. Ma “Gaby” è anche fascino, eleganza dei gesti, timidezza, qualità che la rendevano una delle giocatrici più apprezzate al Foro Italico. L’amore nei propri confronti viene sempre ricambiato. La Sabatini infatti, in ogni intervista, non si stanca mai di dire che tra i suoi momenti migliori ci sono sicuramente quelle due finali vinte nella Capitale contro Monica Seles. Peccato per quel ritiro avvenuto solamente a 26 anni, un fulmine a ciel sereno dritto nel cuore degli appassionati. Si parla infatti di una giocatrice che sicuramente avrebbe potuto vincere ancora moltissimo.
Internazionali di Roma: Maria Sharapova e quel folle amore dei romani
Poche tenniste hanno potuto beneficiare dell’entusiasmo del pubblico romano come Maria Sharapova. A dirlo è la stessa giocatrice russa. La sua storia d’amore con gli Internazionali di Roma parte da lontano. A quei tempi veniva nella Capitale da junior ma già rimase piacevolmente stupita dell’affetto ricevuto da parte degli appassionati. E’ impossibile, infatti, non amare Maria, uno di quei personaggi che hanno fatto la storia del tennis. Quella bellezza tipicamente siberiana, quei colpi potentissimi accompagnati dalle sue tipiche urla, dichiarazioni mai banali, tutti motivi che la rendevano quasi una star al Foro Italico. Qui Maria ha trionfato per ben tre volte tra il 2011 ed il 2015, tutte finali bellissime di cui due terminate solamente al terzo set. Di lei, infatti, i tifosi apprezzano soprattutto il suo non arrendersi di fronte alla sconfitta, il vero marchio di fabbrica di una campionessa che, come la Sabatini, si è ritirata forse troppo presto.
Serena Williams: una storia d’amore che ha radici profonde
Non possiamo terminare senza menzionare Serena Williams. La campionessa americana infatti, malgrado i tanti infortuni ed acciacchi fisici, non può mai rinunciare a giocare a tennis nella Capitale. Roma è una delle sue città preferite, quella dove, tra le altre cose, ha trovato anche il grande amore della sua vita. Per quanto riguarda l’amore con i tifosi italiani, invece, quello ha radici profondissime. Bisogna tornare indietro al 2002, infatti, anno del suo primo sigillo al Foro contro Justine Henin. Da lì sarebbero arrivati altri tre grandi successi, la doppietta 2013-2014 e l’ultimo nel 2016 contro la connazionale Madison Keys. Di lei apprezzano soprattutto, oltre le doti tennistiche, la sua apparente semplicità. Serena infatti, quando non è impegnata sui campi, si concede sempre delle bellissime passeggiate per le vie di Trastevere. In particolare apprezza il gelato e la cacio e pepe. Tutto il pubblico, magari già da quest’edizione, spera di rivederla tornare a trionfare. Esso, infatti, dopo l’ottavo re, è in attesa di incoronare anche la prima regina.
ENRICO RICCIULLI
Photo Credit: account Twitter ufficiale ATP Tour, @atptour