“Io sono l’amore”: le novità ci spiazzano

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Di Redazione Metropolitan

Io sono l'amore
Copertina ufficiale de “Io sono l’amore”, di Luca Guadagnino, con protagonista la diva Tilda Swinton-photo credits: web

Io sono l’amore” è un film diretto da Luca Guadagnino nel 2009. Si tratta della prima pellicola con la quale il regista ha creato “La trilogia del desiderio” ed è nata dalla sua idea personale del soggetto. La sceneggiatura è stata scritta insieme ad Ivan Cotroneo, Barbara Alberti, Walter Fasano.
Nel cast Tilda Swinton interpreta i panni dell’algida Emma, poi troviamo: Flavio Parenti, Edoardo Gabbriellini, Alba Rohrwacher, Pippo Del Bono, Maria Paiato, Diane Fleri, Mattia Zaccaro Garau e Marisa Berenson.

Io sono l'amore
Tilda Swinton nel ruolo di Emma nella pellicola diretta da Luca Guadagnino-photo credits: web

“Io sono l’amore”: Storia della famiglia Recchi

La famiglia Recchi è capitanata dall’autorevole Tancredi Recchi. E’ una famiglia alto borghese di Milano, formata da la coppia Recchi, Tancredi e la signora Emma, con i loro figli: Edoardo, Elisabetta e Gianluca.
L’altologata famiglia lombarda ha a cuore le convenzioni sociali e culturali, ma cosa più importante è il ruolo degli affari che legano la famiglia alla loro azienda. Emma è una donna affascinante di origini russe e trapiantata in Italia per amore del marito Tancredi che l’ha resa italiana in tutto e per tutto, battezzandola anche con un nuovo nome.

Emma ha un amore viscerale per i figli, soprattutto per Edoardo che rappresenta il suo alter ego
Elisabetta è l’anima ribelle e dolce della casa. Alla scoperta di se stessa, trova il modo per allontanarsi da tutto quell’apparenza per liberare la sua personalità e trovare finalmente respiro nei suoi gesti artistici. Gianluca sembra invece l’ombra del padre Tancredi ed ha ben chiara la sua posizione socio economica.

I ricchi sono imbattibili?

Edoardo progressivamente si presenta allo spettatore come un anima riservata, ricca di riflessioni e spesso sola. Perso tra le vicende familiari e quelle che vede passargli davanti la vita in continuo divenire, Edoardo tiene molto al suo amico Antonio, una mosca bianca nella sua routine. Antonio è un cuoco e vive con modestia insieme al padre in una casa di campagna. Cucina ottimi piatti e in modo ricercato. La sua è una cucina che trasuda voglia di trasgredire alle regole della tradizione conformista.
Un bel giorno Edoardo di ritorno da una partita farà conoscere il suo amico, casualmente, alla famiglia e chi ne resta da subito affascinata sarà proprio la madre, Emma.

Io sono l'amore
Tilda Swinton ed Alba Rohrwacher nei rispettivi ruoli di Emma e la figlia Elisabetta Recchi-photo credits: web

Le novità ci spiazzano, dobbiamo decidere se essere in due o essere soli

Emma sente di aver perso se stessa, le sue radici e di aver aderito con rigidamente e quasi sacrificando tutto il suo passato, auto sabotando le sue origini, per essere ciò che non è. L’arrivo di Antonio e dei suoi piatti così intimi, prelibati e ricchi di audacia, risvegliano nuove necessità. Pochi ingredienti stravolgono silenziosamente gli equilibri del nucleo familiare. Dalle pulsioni inaspettate e con l’aiuto di piatti particolarmente buoni, Emma si spinge oltre ciò che la società le concederebbe moralmente parlando. S’innamora del giovane Antonio che entra nella loro casa come cuoco ufficiale per feste speciali. Le novità come dirà la figlia Elisabetta che dispensa pillole di saggezza e riflessione introspettiva, ci spiazzano.

Nessuno vuole morire

Edoardo viene spiazzato dall’inesorabile trasformazione economica dell’azienda familiare, si accorge di essere particolarmente solo e di non aver assolutamente idea di cosa significa vivere i cambiamenti. E’ un personaggio debole e spaventato dalle novità perchè le avverte come mancanze e cose che non ritorneranno mai più. Una scena molto intensa è quella che lo vede insieme alla sorella Elisabetta a Londra.

Luca Guadagnino serve pensieri su piatti d’argento, attraverso lo sguardo compassionevole di Alba Rohrwacher. “Sei felice?, se sei felice non si dice perchè è una parola che immalinconisce“- cosi risponde al fratello che appare chiaramente turbato dal lavoro, piuttosto dalla vita che ha rappresentato fino a quel momento la figura del nonno Edoardo Recchi Senior, una forza trascendentale che non trova eredi per sopravvivere al tempo.

Il tempo passa amore mio, le cose cambiano

“Io sono l’amore” è un dipinto drammatico che conduce lo spettatore verso il disvelamento della realtà.
La realtà a volte non è quella che abbiamo indossato sulla nostra pelle per diversi anni. Spesso, le novità ci spiazzano, a volte ci liberano. Nel corso del film, Antonio seduce Emma con dei piatti veramente unici. Mix di ingredienti semplici ma cucinati in modo sofisticato e con una tecnica ricercata, come nel caso dell’insalata russa, del tuorlo marinato con crema di piselli e fiori di zucchine. Come nel caso anche della marinara di verdure in foglie con croccanti gamberi che al solo tatto al palato scatenano nella signora Emma, una varietà di sensazioni che la spingono a saperne di più del giovane nuovo arrivato.

Io sono l'amore
Uno dei piatti che vengono serviti da Antonio ad Emma in una scena del film-photo credits:web
Il piatto che fa innamorare

I piatti sono stati cucinati dietro le quinte dallo chef Antonio Cracco. Antonio cucina la famosa zuppa Ukha, tipico piatto amato dal popolo russo. Si tratta di un brodo di pesce con cipolla, patate, filetti di merluzzo, limoni, pepe e prezzemolo. Per la preparazione, consigliamo di leggere la ricetta completa al seguente Link.

Io sono l'amore
La zuppa Ukha che rivela l’amore segreto e quasi profano tra Antonio e Emma-photo credits:web

Tilda Swinton è la ricerca dell’equilibrio nascosto da ciò che non abbiamo fortemente voluto o cercato. E’ un inno a non aver paura di fuggire apparentemente come codardi, per rinascere e vivere la propria vita in modo pieno. La campagna in cui Emma si spinge in compagni di Antonio è un paesaggio bucolico quasi onirico che allontana la donna dal materialismo e tutta quella formalità che l’ha resa algida e impeccabile. Milano è la città della magnificenza, dell’eleganza, delle buone maniere e delle abitudini borghesi. Sanremo e la casa stessa in cui Antonio vive invece è trascendentale. La natura domina incontrastata la vita di entrambi. Il tempo si dilata e non c’è bisogno di grandi abiti o chiome bionde fluenti.

Emma da un taglio, così letteralmente parlando a quella prospettiva che la opprime e non sembra più avere un significato. In fondo anche la scoperta di ottimi piatti, sanciscono il suo desiderio di ristupirsi di nuovo come se assaggiare nuove pietanze accadesse la prima volta. “Io sono l’amore” è una carezza avvolta nella semplicità della campagna, fatta di ottimo brodo, accompagnata da del buon vino e tanto amore. Non serve molto per fuggire da vecchie abitudini, però tutta ha un effetto nel bene o nel male.

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Silvia Pompi