Un aereo ucraino è precipitato, nei pressi dell’aeroporto iraniano Imam Khomeini, dopo il decollo. La causa dell’incidente, che ha provocato 176 morti, è stato un problema tecnico.
Un aereo ucraino dell’Ukraine Airlines, diretto a Kiev, è precipitato subito dopo il decollo dall’aeroporto iraniano Iman Khomeini (situato nella capitale, Teheran). Tra le 176 persone presenti a bordo, non sembra esserci stato nessun sopravvissuto.
Lo schianto potrebbe essere stato causato da un “problema tecnico”, come confermato dal portavoce dell’autorità aeroportuali all’agenzia iraniana Fars e dall’ambasciata ucraina.
La dinamica dell’incidente
I dati di volo mostrano che l’aereo ucraino ha raggiunto un’altitudine di 7.925 piedi e poi è improvvisamente scomparso, circa 3 minuti e 42 secondi dopo il decollo da Teheran, percorsi una decina di chilometri di tragitto.
L’incidente è avvenuto solo poche ore dopo il lancio dell’attacco missilistico iraniano contro le due basi in Iraq che ospitavano le forze statunitensi, in rappresaglia per l’uccisione del generale Qassem Soleimani.
I problemi tecnici
Al momento, l’ipotesi più accreditata è quella che si sia diffuso un incendio in uno dei due motori. Le squadre di ricerca e salvataggio iraniane hanno trovato le scatole nere dell’aereo di linea ucraino. L’Iran, però, ha chiarito che non darà a Boeing le scatole nere, senza specificare in quale Paese saranno inviate per le analisi.
Il tweet di Prystajko
Nella mattinata di oggi, 8 gennaio, il Ministro degli affari estere dell’Ucraina Vadym Prystajko ha confermato con un tweet che non ci sono superstiti e ha parlato nel dettaglio delle vittime: 82 cittadini iraniani e 63 canadesi, 11 ucraini (9 dei quali erano membri dell’equipaggio), 10 svedesi, 4 afgani, 3 tedeschi e 3 britannici.