Abbiamo notato che Isabella Conti, la sindaca di San Lazzaro di Savena, è una ventata d’aria fresca rispetto all’attuale politica. In un contesto di disonestà e stagnamento, forse, è ancora possibile dell’idealismo.
Tutti e tutte sappiamo che il palcoscenico della politica italiana è essenzialmente al maschile. Parliamo del testosteronico leader di turno, che fa propaganda mangiando formaggi, pubblicando tweet sulle sue pene d’amore, o esagerando con il caps-lock. Scadendo spesso nel superomismo più becero (sia a destra che a sinistra), la politica sembra rimanere un dominio maschile.
Quando in Italia si parla di donne nel mondo della politica se ne parla sempre in termini diversi che gli uomini. Si ricalcano gli stereotipi di potere della culutra Patriarcale: l’intelligenza come accessorio al corpo. Le donne in politica sono ancora relegate ad un piano inferiore, soprattutto nello specifico ambito delle competenze.
Si parla di foto rubate, scandali a sfondo sessuale o di quote rosa caritatevoli. La giovane sindaca Isabella Conti, invece, è l’esempio che le donne, sono in grado di fare politica, senza chiedere l’elemosina al sistema politico patriarcale.
Isabella Conti: rafforzare il Welfare e aiutare le donne:
La Conti è Sindaca di San Lazzaro di Savena (BO) dal 2014, rieletta nel maggio del 2019 con oltre l’80% dei voti. Il suo operato ci fa capire quanto la politica, per stare dalla parte dei deboli, debba necessariamente farsi prassi. La lotta all’evasione fiscale si traduce dunque in asili gratuiti, resi possibili anche grazie alla riqualificazione di alcuni edifici danneggiati dal terremoto nel 2012.
Isabella sembra avere molto a cuore il benessere dei bambini e non solo. La sua misura di assicurare a tutti i piccoli cittadini un posto all’Asilo Nido. Scelta fondamentale in quanto l’Asilo ha come scopo aiutarli fin dai primi anni nella socialità e nell’apprendimento. Oltretutto alleggerendo l’onere della cura alle madri. Bisogna ricordarci infatti il maggior ostacolo di una donna che si affaccia al mondo del lavoro. Ovvero le incombenze domestiche di accudimento, che continuano sempre a ricadere sulla controparte femminile, che si parli di bambini o pensionati.
Isabella Conti quindi, si occupa anche degli anziani. Ha organizzato su un gruppo di volontari che, durante il Lockdown, hanno telefonato ai Nonni rimasti senza poter vedere nipoti e famiglia. Il tutto per supportarli sia umanamente che concretamente, con la campagna #adottaunnonno.
Tra le sue ultime iniziative c’è ancora una volta la salute mentale dei più piccoli. Forse i bambini sono i più provati dall’interruzione repentina delle scuole, e quindi anche di un luogo sociale fondamentale.
Con una lettera pubblicata sul suo profilo facebook si è impegnata a creare in sicurezza una ricorrenza molto speciale, quella dell’ultimo giorno di scuola. L’iniziativa che permetterà a tutti e a tutte di salutare compagni e maestre/i, in sicurezza, all’aperto, per avere un momento di sollievo dopo un anno scolastico così difficile.
Conclusioni: una prospettiva BRAVE
La parola d’ordine della Sindaca è quindi “welfare”. Parola che diventa femminista quando si schiera dalla parte dei più deboli invece di voler proteggere la famiglia in senso astratto- (come “tradizione” e non come individui). Il tutto per permette ai genitori di uscire serenamente, che è forse più importante. Il tutto limitando anche gli spazi a disposizione per le sale slot, problema sociale di cui s’è resa conto. La ludopatia è una malattia su cui in molti lucrano troppo, togliendo denaro subdolamente alle stesse famiglie che dovrebbero proteggere.
Isabella Conti non è dunque la Donna Angelo bella&brava, come viene appellata dal Giornale. Con il pieno appoggio BRAVE vogliamo ricordare che la Conti non è una figurina o un simbolo. Rifiutiamo l’idealizzazione femminile nel momento in cui ha successo in determinati ambiti. Si tratta di qualcosa che andrebbe visto come normale, basilare oserei dire.
Isabella Conti è semplicemente una donna che sta facendo politica e la sta facendo bene.
A GOOD GIRLS IS A BRAVE GIRL!
Articolo: Gaja Pollastrini
Editing: Maria Paola Pizzonia