Questa notte l’aviazione israeliana ha sferrato un attacco contro obbiettivi iraniani sul suolo siriano. L’operazione sarebbe una risposta al lancio di un missile terra-aria nella giornata di ieri contro una località sciistica in Israele. Per la prima volta le forze armate israeliane ammettono di aver condotto un operazione militare in Siria. E per mettere altra benzina sul fuoco, intimano a Damasco di non rispondere al fuoco.

(Foto dal web)

Il portavoce dell’esercito israeliano ha dichiarato che:

 “Sparando ieri verso Israele l’Iran ha dato la prova definitiva delle sue reali intenzioni in Siria”.

Il contingente iraniano in Siria è composto dalla “Forza Qods”, unità speciali dei Pasdaran (guardiani della rivoluzione) ed è comandato dal Generale
Qasem Soleimani. Uomo chiave di Teheran nello scacchiere geopolitico del medio-oriente, Soleimani è il capo indiscusso delle forze iraniane in tutta la regione. Non solo Siria, anche in Iraq il Generale ha combattuto in prima linea contro il califfato. Una figura dotata di molto carisma, capace di fare in Siria quello che ne Usa ne Russia sono riusciti a fare. Stabilendo il suo quartier generale a Damasco e addestrando l’esercito siriano. Il tutto a pochi chilometri dal confine con Israele.

Qasem Soleimani (Foto dal web)

Negli ultimi due anni si sono susseguiti diversi “incidenti” tra le forze iraniane in Siria e Israele. Fino ad arrivare all’attacco di ieri notte, primo formalmente riconosciuto dagli israeliani. Durante il raid i caccia israeliani sarebbero stati oggetto di attacchi della contraerea siriana, sarebbero dunque stati costretti ad attaccare alcune postazioni di Damasco. Da questo deriva la “richiesta” da parte di Israele di non rispondere al fuoco.

Il Ministero della Difesa russo afferma che sarebbero stati abbattuti 30 missili israeliani, nonostante ciò durante il raid avrebbero perso la vita quattro soldati siriani. Sarà difficile convincere Damasco a non attuare ritorsioni, per quanto Israele volesse colpire obiettivi iraniani, l’operazione è avvenuta in territorio siriano, causando peraltro danni all’Aeroporto Internazionale di Damasco.

Dura la risposta di Teheran, attraverso il capo dell’aeronautica
Aziz Nasirzadeh, si dice:


“Impaziente di combattere il regime sionista ed eliminarlo dalla Terra
Assicuriamo il popolo iraniano che siamo pronti a rispondere ad ogni minaccia e che i nemici non oseranno invadere il territorio dell’Iran”.

Erano anni che la tensione tra Israele e Iran non era così alta, tutti sanno che un eventuale conflitto tra le due superpotenze non sarebbe solo di portata regionale. Coinvolgerebbe inevitabilmente gli Stati Uniti e forse, anche la Russia.