Dopo l’attacco al segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, accusato di aver trascinato le Nazioni Unite verso una deriva antisemita, Israele ha deciso di bloccare i convogli alimentari dell’Unrwa verso il nord della Striscia.
“È oltraggioso e intenzionale ostacolare l’assistenza salvavita durante una carestia provocata dall’uomo”, ha commentato su X Philippe Lazzarini, direttore dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi. Condanna nei confronti della decisione di Israele anche da parte del numero uno dell’Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus: “bloccare le consegne di cibo da parte dell’Unrwa significa di fatto negare alle persone che muoiono di fame la possibilità di sopravvivere”, ha detto il direttore dell’Oms.
L’UNRWA fornisce assistenza umanitaria alle persone palestinesi dal 1949: al momento la sua attività è fondamentale all’interno della Striscia, dove i bombardamenti israeliani hanno provocato una grave crisi umanitaria. La situazione è particolarmente critica proprio nel nord: lì le consegne di aiuti umanitari sono molto meno frequenti rispetto al sud, dove continuano ad arrivare tramite il varco di Rafah, al confine con l’Egitto, sebbene in maniera irregolare e tra enormi difficoltà.
Lazzarini ha definito la decisione di Israele «scandalosa», ha chiesto che le restrizioni vengano revocate e ha detto che impedire all’UNRWA di fare il proprio lavoro nella Striscia porterà «molti altri a morire di fame, disidratazione e mancanza di riparo». Nel frattempo il direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Tedros Adhanom ha commentato che «tutti gli sforzi per consegnare cibo non solo dovrebbero essere consentiti, ma ci dovrebbe essere un’immediata accelerazione delle consegne».
A gennaio Israele aveva accusato alcuni dipendenti dell’UNRWA di aver partecipato agli attacchi di Hamas del 7 ottobre contro i civili israeliani: le accuse riguardano una decina di dipendenti, su 13 mila totali dell’agenzia a Gaza