Debacle completata per le Azzurre di Milena Bertolini. La Nazionale italiana di calcio femminile non è riuscita a qualificarsi per il turno successivo degli Europei di calcio di categoria al termine di un fase a gironi disastrosa. Le calciatrici nostrane hanno disputato una competizione al di sotto delle loro potenzialità venendo punite, negli episodi chiavi, da un buona dose di sfortuna che ha determinato l’eliminazione dalla contesa iridata del Vecchio Continente. Non è soltanto la malasorte ad aver messo lo zampino sull’esclusione: il misero punto conquistato in tre gare, infatti, fotografa tutte le difficoltà emerse nel tris di gare. Italia-Belgio ha segnato la fine del sogno europeo delle italiane: il Commissario Tecnico ha annunciato che non si dimetterà, ma cosa pensa la FIGC?
Italia-Belgio è l’ultimo tassello della Caporetto azzurra
Milena Bertolini come Luigi Cadorna. Le Azzurre come l’esercito italiano a Caporetto. La disfatta nel girone dell’Europeo femminile è stata completa ieri in Italia-Belgio: le calciatrici nostrane hanno incassato un solo punto nel raggruppamento d’appartenenza in virtù delle sconfitte con Francia (pesantissima in termini di risultati) e Belgio e del pari amarissimo contro l’Islanda dopo essere passate in svantaggio. Un bottino magro ed estremamente negativo che non ha certificato il buon lavoro svolto nei mesi precedenti dalla Nazionale italiana di calcio femminile. Il Commissario Tecnico è stato attanagliato, come le sue giocatrici, dalla sfortuna nei momenti chiave di questa spedizione, ma i risultati inchiodano tutto il gruppo. La donna nata a Correggio ha dichiarato che rimarrà alla guida della Azzurre, ma la FIGC sarà dello stesso avviso? Le riflessioni sono in corso.
Le parole di Milena Bertolini al termine del match
“Sapevamo che l’Europeo sarebbe stato un torneo difficile e che questo girone sarebbe stato equilibrato, eccetto la Francia, e noi non siamo riuscite a passare. Io realmente so qual è il valore di questa squadra e credo che si poteva fare di più, le aspettative erano molto alte, al di sopra di quello che è lo stato del nostro movimento che sta crescendo molto ma a cui serve tempo Quando si analizzano le prestazioni lo si deve fare in termini globali, non c’è divisione tra aspetto fisico, tecnico e mentale, eravamo un po’ ferme da un punto di vista mentale, i nostri secondi tempi sono stati sempre migliori, tutti gli aspetti sono coinvolti specie quello mentale che ci ha condizionato tanto. Si deve ripartire da questa esperienza e farne tesoro, capire cosa ha funzionato e cosa no e si riparte da questo per continuare il nostro percorso di crescita. Alla volte si deve fare qualche passo indietro per farne molti in avanti. Si riparte da me? Penso proprio di sì, il mio contratto scade il prossimo anno“.
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