La maledizione continua e non accenna a lasciare in pace la categoria maschile dell’Italia del tennis. Una sorta di “macumba” che non riesce a esaurire il suo influsso malefico e che picchietta, costantemente, i fisici dei tennisti nostrani nei momenti più importanti delle competizioni internazionali. Gli azzurri hanno un rapporto troppo stretto con gli infortuni e nell’ultimo periodo questa relazione tossica ha inciso, indiscutibilmente, sulle possibili vittorie dei nostri portacolori. In singolo, ma soprattutto nelle sfide della Nazionale italiana. Una coincidenza, certo, che fin qui è stata la massima artefice dei sogni infranti, proprio sul più bello, dei tennisti tricolore che hanno dovuto bere dal calice amaro della sconfitta e della frustrazione. I nostri ragazzi sembrano pronti a spiccare definitivamente il volo, a patto che la malasorte valichi le Alpi e attraversi per sempre il Mar Mediterraneo.
Italia del tennis: la maledizione infortuni non accenna a lasciare in pace gli uomini
La rabbia è certamente tanta. La sfortuna e gli infortuni perseguitano gli azzurri in giro per il mondo ponendo un macigno sulle forti e belle ali italiane. Gli ultimi tre tornei internazionali sono la cartina di tornasole perfetta (e nefasta, aggiungiamo) sulla sorte avversa patita dai nostri tennisti. Filippo Volandri aveva dovuto rinunciare a Jannik Sinner e Matteo Berrettini nella fase finale della Davis Cup: due assenze pesantissime assorbite, però, alla grande dalla spedizione italiana che in Spagna era arrivata fino alla semifinale. Sfida persa, contro il Canada, perché Simone Bolelli non aveva potuto partecipare al doppio, decisivo, con il suo compagno Fabio Fognini. Al posto del bolognesi si era presentato un acciaccato Matteo Berrettini che, un po’ per la forma fisica e un po’ per la modalità del gioco, non era riuscito a dare un contributo altisonante. Finale? Italia eliminata.
Anche Jannik Sinner e Lorenzo Musetti hanno pagato, negli ultimi giorni, il conto salatissimo alla malasorte: l’altoatesino è stato costretto a ritirarsi nei quarti di finale degli ATP 250 di Adelaide per un infortunio all’anca, mentre il carrarese ha alzato bandiera bianca dopo mezzora nel secondo incontro, valevole per la finale, di United Cup tennis regalando vittoria e autostrada verso il trofeo agli Stati Uniti. Entrambi, adesso, non sono certi di poter disputare gli Australian Open 2023, primo grande slam dell’anno. Peggio di così non potrebbe davvero andare…
ANDREA MARI
(credit foto – pagina Facebook Federtennis)
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