Grazie alla capacità di connettere energie territoriali e internazionali Ivrea è Capitale del Libro 2022. Lo dichiara in diretta streaming nel pomeriggio del 16 febbraio 2022 il Ministro della Cultura Dario Franceschini. Si tratta della terza città a ricevere questo titolo, dopo Chiari e Vibo Valentia. Per l’occasione Metropolitan Magazine racconta cosa non perdere del capoluogo piemontese.

Ivrea Capitale del Libro. Vincente il richiamo a Olivetti

Il tema scelto per il dossier della candidatura passa per il periodo olivettiano. Nel 1908 vi viene fondata la fabbrica per macchine da scrivere Olivetti. Tra il 1932 e il 1960, Adriano Olivetti porta il nome di Ivrea nel mondo e crea un insieme di iniziative sociali, culturali e politiche in un progetto di Comunità, La sua idea è quella di costruire una società giusta, partecipe e avanzata dal punto di vista tecnologico. Questa visione è stata così ripresa per candidare Ivrea a Capitale del Libro 2022 e si è rivelata vincente. Paolo Verri, il coordinatore della candidatura ha chiesto che la città realizziun programma che a partire dal libro possa creare un volano di attrattività culturale e turistica per l’intero territorio”.

L’idea quindi è stata quella di puntare sulla grande eredità culturale della città per pensare a una visione futura come modello “all’altezza dei nostri tempi”.

Cosa vedere a Ivrea

Vuoi approfittare delle prossime iniziative per visitare la Capitale del Libro ma non sai che visitare? Ecco qualche consiglio. Innanzitutto, si ricordi che Ivrea è Patrimonio dell’Unesco. Non solo città industriale: Ivrea è un modello di città in cui lavoro, vita e sociale si possono fondere, proprio sul modello proposto da Olivetti. Il sistema città-fabbrica quindi si innesta sul tessuto urbano e vi si fonde. Questi caratteri si sono conservati ancora oggi.

Dato che, come si è detto, non c’è Ivrea senza Olivetti, una tappa da non perdere è il Laboratorio-Museo Tecnologic@mente, dove si possono trovare macchine per scrivere (tra cui la mitica Lettera 22), calcolatori e computer che hanno permesso alla Olivetti di diventare famosa nel mondo. Nel museo sono conservate quindi le tracce della storia della Olivetti, ma non solo: c’è un intero spazio dedicato alla didattica. L’intento è quello di comunicare alle nuove generazioni e non solo valori e chiavi di lettura per una nuova idea del lavoro.

E ancora, per comprendere meglio il periodo di sperimentazione architettonica, il Museo a Cielo Aperto dell’Architettura Moderna. Il complesso si snoda per due chilometri nei pressi di Via Jervis, dove sorgeva il quartier generale della Olivetti. L’ordine e la compostezza di questa struttura riportano all’attenzione al lavoro in, con e per l’azienda. Significativa in questo senso è Talponia, un condominio semi-interrato con lo scopo di servire ai lavoratori che trascorrevano a Ivrea diverse stagioni.

Se vi siete stancati di tanta modernità, vale la pena visitare anche il Palazzo della Credenza, di epoca medievale. Eretto forse intorno al 1313, serviva come sede del Consiglio del Comune, allora detto Credenza. Perde la sua funzione dal XVI secolo, quando viene usato per altri scopi di cui non abbiamo notizie.

Non solo edifici

Anche la natura vuole la sua parte. A dieci minuti da Ivrea si trova ad esempio l’area dei Cinque Laghi. Essi sono i laghi: Sirio, Nero, Campana, San Michele e Pistono. Quest’ultimo si trova nelle vicinanze delle Terre Ballerine, un vero fenomeno della natura. Formate da un bosco che cresce su uno strato di torba appoggiato sull’acqua, si muovono sotto i piedi come un gigantesco tappeto elastico.

La Capitale del Libro 2022, Ivrea, ha quindi molte meraviglie da offrire. L’unica soluzione è mettersi in viaggio per scoprirle tutte.