Jana Karsaiova ha pubblicato il suo primo romanzo “Divorzio Di Velluto” edito per Feltrinelli ed oggi sarà ospite nel salotto di Raiuno “Oggi E’ Un Altro Giorno”, dove presenterà la fatica letteraria e si racconterà tra carriera e vita privata alla conduttrice Serena Bortone.

Nata a Bratislava nel 1978, ha vissuto a Praga, a Ostia, a Verona dove ha lavorato come attrice. Dopo una lunga assenza, ha ripreso a lavorare in campo teatrale conducendo laboratori e iniziato a frequentare corsi di scrittura. Arriva in Italia l’anno che la Slovacchia vinceva i mondiali di hockey sul ghiaccio contro la Russia: inizia lo studio della lingua nostrana con un dizionario italiano-slovacco trovato da un antiquario ed il libro “L’Italiano Per Autodidatti” . A Verona lavora come attrice, dove interpreta in scena un angelo muto. In un’intervista realizzata da illibraio.it, ha dichiarato:

Jana Karasaiova ha pubblicato il primo romanzo “Divorzio Di Velluto”

L’unica frase che ho detto era in slovacco. Con me, sul palco, ha esordito anche la mia lingua. Abbiamo viaggiato tanto e io, in ogni posto dove recitavamo, verso la fine dello spettacolo sussurravo all’altro attore la mia unica battuta: “neboj sa, zase bude lepšie”, “non ti preoccupare, andrà meglio”. A volte non sapevo a chi fosse indirizzata, se a lui, al pubblico o a me…. Ho memorizzato il suono delle mie battute, ho capito la differenza tra le vocali aperte e chiuse. Era come se mi fosse mancato fino ad allora una parte dell’udito. L’italiano l’ho imparato così, per via dell’orecchio. Se mi capitava una parola sconosciuta, interrompevo la conversazione e chiedevo di ripeterla. Lo faccio tuttora. A volte sbaglio ancora le doppie oltre alla pronuncia delle vocali. Il mio accento, mi dicono, è da straniera ma non del tutto, qualche volta mi hanno chiesto se ero sarda.

Fonte illibraio.it

Il primo libro in italiano che ha letto è “La Coscienza Di Zeno”, scelto dalla libreria del fidanzato poiché credeva parlasse di zen: l’opera ha scatenato nella Karsaiova la volontà di imparare a migliorare la lettura in italiano. Frequenta corsi di scrittura, durante l’attesa del suo terzo figlio ed ispirata della parole di Agota Kristof

“So che non riuscirò mai a scrivere come scrivono gli scrittori francesi di nascita. Ma scriverò come meglio potrò. È una sfida. La sfida di un’analfabeta”

continua lo studio della lingua italiana, facendola sempre più sua giorno dopo giorno arrivando alla stesura del suo primo romanzo “Divorzi Di Velluto”. Nell’intervista realizzata da illibraio.it ha aggiunto sull’uso della lingua nostrana:

L’italiano mi dà la possibilità di pensare in un altro modo, mi dà uno sguardo e un distacco che altrimenti non ho. Lo slovacco mi veste stretta, in italiano mi sento più libera, ma anche più esposta. Riesco a scrivere del mio paese di nascita, ci torno attraverso i personaggi, la trama, l’ambiente. Ci vado protetta dallo scudo di una lingua, sono accompagnata, non sopraffatta. Le parole italiane dentro di me, sono ciò che io sono fuori, in prestito, perennemente in prestito. Ho imparato a convivere in questa mia condizione, ho tradito tutti, qualche volta mia madre me lo rinfaccia.

Fonte illibraio.it

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