Jane Goodall, “La donna che parla con gli scimpanzé”

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

Più che mai attuale l’argomento di cui è tra i massimi esponenti, il personaggio della rubrica “Esseri Unici” di oggi, Jane Goodall. Nata a Londra, 3 aprile 1934, è un’etologa e antropologa inglese, soprannominata “La donna che parla con gli scimpanzé“. Pioniera della primatologia, ha ridefinito il concetto di conservazione. La sua lunga carriera scientifica ebbe inizio nel 1964 con il dottorato in etologia presso l’Università di Cambridge, pur non essendo laureata.

Jane Goodall è stata tra le prime a sostenere cause ambientaliste ed umanitarie. Negli anni è stata insignita di molte onorificenze per il suo impegno scientifico, politico e sociale. Ha ricevuto la Medaglia della Tanzania, oltre che il prestigioso Premio di Kyoto per le scienze di base, nel 1990. Nel tempo fu premiata con la Medaglia Benjamin Franklin per le scienze della vita, e le fu assegnato il Premio Gandhi-King per la nonviolenza. Nell’aprile del 2002Kofi Annan l’ha nominata Messaggero di Pace delle Nazioni Unite. Nel 2011 è stata destinataria del titolo di Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.

Immagine di Jane Goodall con in braccio un primate  photo credit:Pinterest.com
Immagine di Jane Goodall con in braccio un primate photo credit:Pinterest.com

Jane Goodall e i suoi amici primati

Un’icona senza confini ne bandiere che, consacrando l’intelligenza e l’empatia dei primati, ha sensibilizzato l’opinione pubblica mondiale sulla salvaguardia degli animali e della biosfera. Fin dalle sue prime ricerche sugli scimpanzé iniziate negli anni ’60 a Gombe, Jane Goodall ha adottato un approccio non “convenzionale” con i soggetti. Questo le ha permesso di immergersi nel loro habitat con la prospettiva di avere la mente sgombra dal mondo accademico. Fu un atteggiamento vincente.

La Goodall è nota per essere solita dare dei nomi ai singoli esemplari, senza marcarli con codici alfanumerici, pratica comunemente adottata nell’ambito. Ha stabilito un nuovo standard per lo studio delle scimmie allo stato brado. Ha approcciato la loro complessa società stabilendo un contatto diretto, e paritario. Con ciò ha maturato una conoscenza profonda dei primati e delle loro abitudini, arrivando ad interagire appieno con loro.

Le sue campagne di sensibilizzazione

Le similitudini tra lo scimpanzé e l’uomo sono una parte degli studi intrapresi della primatologa britannica. Per questo nel 1977 ha fondato il Jane Goodall Institute per sostenere le ricerche in Gombe sulla conservazione dei primati e del loro habitat naturale. Tra i tanti progetti di cui si è fatta promotrice e sostenitrice, Jane Goodall nel 1991 ha lanciato Roots & Shoots: un programma presente in quasi cento paesi nel mondo che incentiva le nuove generazioni ad interessarsi al futuro del pianeta.

“La nostra ricerca gioca un ruolo unico nella comprensione dei nostri parenti viventi più stretti, fornendo informazioni essenziali per la conservazione degli scimpanzé contribuendo a una miriade di altre scoperte scientifiche a beneficio sia degli umani sia degli scimpanzé. È fondamentale ricordare che ogni giorno possiamo fare delle scelte etiche su ciò che compriamo, mangiamo e indossiamo. Di ogni cosa, ci dobbiamo chiedere l’origine: se ha fatto del male agli animali, se è stata dannosa per l’ambiente oppure se è economica per lo sfruttamento del lavoro minorile. Prendere ogni giorno decisioni etiche ci spingerà verso un mondo migliore. Tante persone sono cresciute in città dove l’inquinamento dell’aria è normale e ora lo stop forzato ci sta dimostrando che sta scomparendo. Spero che la gente costringerà i governi a rispettare l’ambiente”.

di Loretta Meloni

Immagine di copertina (Jane Goodall) photo credit: pinterest.com

Facebook

Instagram

Twitter