Jean Cocteau e i suoi “enfants terribles”

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Di Redazione Metropolitan

Tradotto in Italia come I ragazzi terribili, l’opera viene data alle stampe per la prima volta nel 1929. Scritta in diciassette giorni, durante la permanenza di Jean Cocteau presso la clinica di Saint-Cloud dove tenta la disintossicazione, viene ritenuto il suo romanzo di maggior successo.

Les enfants terribles

Travolgente, sconvolgente, corrosivo, l’intreccio insegue la crescita di un branco di cinque ragazzi. Orfani, i piccoli cuccioli selvaggi crescono chiusi dentro le loro anime che trasbordano confondendone i confini personali. La loro stanza, scena principale della pièce, diviene un fortino all’interno del quale il sentimento del gioco dell’infanzia si trasforma in irriducibile follia. L’ambiente si regge su un incredibile disordine, dal quale i personaggi acquisiscono energie vitali indescrivibili.

Gli esseri singolari e i loro atti asociali costituiscono il fascino di un mondo plurale che li espelle. Noi ci angosciamo per la velocità acquistata dal ciclone in cui respirano queste anime tragiche e leggere. Tutto ha inizio con delle bambinate; da principio, non ci vediamo che dei giochi.

La tragedia del romanzo si ripercuote più volte con un ritmo incalzante. La pace è solo una effimera tregua momentanea. La guerra psicologica è nutrimento eccezionale che ristora le piccole anime confuse. I giorni passano, storditi tra passioni contrapposte ed amori inauditi. La morte diviene compagna di vita. I disegni dell’autore, dal rapido tratto inconfondibile, accompagnano il testo divenendo piccole finestre, pause, respiri.

Disegni di Jean Cocteau in accompagnamento al testo del romanzo
Disegni di Jean Cocteau in accompagnamento al testo del romanzo – Photo Credits: Web

Eredità

Les enfants terribles sarà l’ispirazione principale del romanzo di Gilbert Adair, The holy innocents, pubblicato per la prima volta nel 1988. Lo stesso autore fornirà la sceneggiatura a Bertolucci che realizzerà l’adattamento cinematografico del romanzo, The Dreamers, proiettato nelle sale nel 2003. Nel film è inclusa la famosa citazione di Jean Cocteau: “non esiste l’amore, esistono solo prove d’amore“.

Jean Cocteau, ritratto fotografico
Jean Cocteau, ritratto fotografico – Photo Credits: Web

Jean Cocteau

Attraversata da due guerre mondiali, la vita di Jean Cocteau è stata completamente incentrata sull’arte. Questa è denominata generalmente “poesia” dall’autore in una visione complessa ed eclettica: poesia critica, poesia grafica, poesia teatrale, poesia cinematografica. Tale visione lo conduce verso una ricerca artistica prolifica e di ampio respiro. Infatti, l’idea di un’arte totale fu alla base di ogni suo lavoro. Pittura, poesia, letteratura, teatro e cinema furono aspetti diversificati di una medesima produzione artistica, che riusciva a sviluppare in forme sempre nuove.

I rapporti stretti con i rappresentanti delle maggiori avanguardie artistiche – Apollinaire, Picasso, Morandi, Satie, Stravinskij, per citarne alcuni – saranno il motore di collaborazioni proficue che porteranno alla produzione di opere destinate a ritagliarsi un posto nella storia.

Laura Piro