Jeffrey Epstein, Netflix
Foto di repertorio di Jeffrey Epstein nella miniserie documentario Netflix.

Jeffrey Epstein è forse stato il nome sulla bocca di tutti nel 2020. Un nome che è stato protagonista di molte supposizioni e teorie sul filo della cospirazione. Nel 2016 alle vicende sorte intorno a questo uomo d’affari amico di tutti nell’élite del potere statunitense e non è stato dedicato un libro, Filthy Rich, scritto e curato da James PattersonJohn Connolly, con la collaborazione di Tim Malloy, giornalista che appare anche nella miniserie Netflix. La miniserie Jeffrey Epstein: Soldi, Potere e Perversione (Jeffrey Epstein: Filthy Rich, in originale) si ispira al libro, e lo completa raccogliendo in video le testimonianze delle vittime, degli avvocati e di altri personaggi che sono caduti nelle maglie della vicenda “Jeffrey Epstein”.

Jeffrey Epstein, Soldi, Potere e Perversione: la struttura della miniserie Netflix

effrey Epstein, Soldi, Potere e Perversione, diretta da Lisa Bryant e curata da Joe Berlinger e James Patterson.
Jeffrey Epstein, Soldi, Potere e Perversione, diretta da Lisa Bryant e curata da Joe Berlinger e James Patterson.

La miniserie Netflix uscita il 27 maggio è incentrata sulle vicende legali che hanno coinvolto Jeffrey Epstein riguardo all’abuso sessuale su giovani donne e minorenni. La struttura della miniserie è un’intreccio di vari piani, che si mescolano con coerenza anche dal punto di vista cronologico:

  • La storia di Jeffrey Epstein come rampante nuovo ricco che, tra non detti e realtà che forse mai sapremo, è entrato nel mondo dell’élite politica statunitense e non.
  • La storia e le testimonianze delle donne vittime delle richieste sessuali inappropriate di Jeffrey Epstein, che in molti casi sono finite nel giro della prostituzione, da minori o da giovani donne, che gravitava intorno al ricco uomo d’affari statunitense e alle sue amicizie elitarie.
  • Le testimonianze degli avvocati che hanno seguito le vicende legali sorte intorno a Jeffrey Epstein e alle sue malefatte.
  • La storia e le testimonianze di persone che hanno lavorato a stretto contatto con Jeffrey Epstein, come ex-soci, ex-dipendenti e avvocati della difesa.
  • Le testimonianze e le storie dei vari giornalisti che si sono occupati del caso nel corso del tempo, dalle origini delle accuse fino alla fine della storia di Jeffrey Epstein.

Le scelte narrative della miniserie Netflix su Jeffrey Epstein

La serie sceglie di narrare il caso Epstein attraverso le testimonianze di vittime dell’uomo d’affari, avvocati e giornalisti che si sono occupati del tema. Per farlo poi decide anche di utilizzare un linguaggio peculiare che andremo ad analizzare.

Jeffrey Epstein e  Ghislaine Maxwell, compagna e complice.
Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell, compagna e complice a detta delle testimonianze delle vittime del caso Epstein.

Una miniserie con protagoniste le vittime nell’ottica del movimento #MeToo

Protagonista della miniserie Jeffrey Epstein: Soldi, Potere e Perversione è il punto di vista delle vittime. Delle vittime che sono descritte nell’ottica dell’empowerment femminile e sono collegate al movimento #MeToo. Non a caso infatti Harvey Weinstein compare nel documentario come qualcuno che sfruttò il circolo di prostituzione illegale creato da Jeffrey Epstein. Le testimonianze delle vittime sono le protagoniste indiscusse della serie, la cui narrazione è accompagnata da immagini di repertorio non esplicite che fanno risaltare i momenti più critici delle loro storie. Le immagini di repertorio che accompagnano le testimonianze poi sono incentrate soprattutto su questi topoi narrativi:

  • I soldi alla base delle transizioni economiche per le prestazioni sessuali. Questi soldi poi sono sempre mostrati come una realtà scomoda e non consapevole per le vittime, ma come una transizione economica coercitiva e costrittiva da parte di Jeffrey Epstein.
  • Il lettino dei massaggi che è il protagonista scenico della maggior parte delle testimonianze di abuso, e che è un filo conduttore per tutte le storie delle vittime.
  • Le immagini di nudo che adornavano in modo preponderante le varie magioni di proprietà di Jeffrey Epstein.
Articolo di giornale riportato all'interno della miniserie documentario Netflix, Jeffrey Epstein: Soldi, Potere e Perversione.
Articolo di giornale riportato all’interno della miniserie documentario Netflix, Jeffrey Epstein: Soldi, Potere e Perversione.

Jeffrey Epstein nella miniserie Netflix: elementi narrativi e linguistici che lo caratterizzano

Netflix decide di portare sui nostri schermi una miniserie documentario su Jeffrey Epstein che lo descrive attraverso determinate strategie narrative. Una serie di strategie narrative che poi si accostano alle caratteristiche dell’immaginario del potere all’interno del senso comune.

Le caratteristiche dell’uomo d’affari protagonista della miniserie documentario Netflix

  • Jeffrey Epstein come uomo del mistero. Nel corso della miniserie Netflix il linguaggio con cui sarà descritto Epstein sarà sempre collegato al mondo dei non detti e del mistero. Si parlerà di lui, anche attraverso le varie testimonianze, come di un qualcuno di cui non si conoscono molte cose. Nella miniserie si dirà che non si conoscono chiaramente le modalità attraverso cui Epstein ha avuto successo nella sua salita al potere. Si dirà anche di come sul suo conto si sia sempre saputo molto poco, e di come sia stato visto dai giornalisti come una personalità su cui indagare, tra rapporti con persone potenti e una vita privata molto riservata.
  • Jeffrey Epstein e il tema della verità celata in nome del potere. Nel corso della miniserie Netflix infatti la figura di Jeffrey Epstein è collegata al tema delle verità occulte, nascoste, celate e legate al potere. Un potere che è visto con sospetto, e che è visto nelle sue caratteristiche più legate alle componenti materiali. Fin dal titolo poi è il denaro e il potere dato dal denaro a essere il protagonista, sia nel titolo originale che in italiano potremmo tradurre come “schifosamente ricco”, che nell’adattamento scelto per gli utenti italiani che riporta chiaramente al tema del potere come collegato ai soldi e alle perversioni.
  • Jeffrey Epstein come protagonista del mondo dell’occulto magico e delle teorie della cospirazione. Per quanto la miniserie Netflix abbia deciso di optare per una narrazione che mostrasse il punto di vista delle vittime e il lato più concreto delle vicende intorno a Epstein, non si può non notare come lo spettro del Pizzagate aleggi anche all’interno di questa serie, come vedremo.

Il ruolo delle donne all’interno della docu-serie Netflix

Altro dettaglio poi da non trascurare è come le donne sono viste e rappresentate all’interno della serie, anche con qualche scelta leggermente discutibile.

  • Da una parte infatti, facendosi aiutare nell’analisi dalla sessuologa e terapista Kathryn Stamoulis, le vittime sono descritte come vittime. Questa può sembrare una banalità, ma veniamo a sapere attraverso il corso della serie di come molte di loro, soprattutto coloro che finirono per diventare ancora minorenni delle aiutanti di Epstein nella ricerca di altre vittime, furono trattate in modo riprovevole da avvocati e poliziotti. In qualche modo si finì per colpevolizzare delle vittime minorenni che avevano ceduto all’autorità e alle lusinghe di un uomo di mezza età con chiari intenti manipolativi.
  • Dall’altra parte poi vi è invece un trattamento fin troppo leggero, a mio avviso, nei confronti di donne adulte che contribuirono alle azioni di Jeffrey Epstein. Già il dettaglio che la serie sia incentrata prettamente su Jeffrey Epstein fa capire molto. In qualche modo la decisione è ricaduta nella descrizione di un capro espiatorio o simbolo su cui incanalare tutto, allontanando dubbi e accanimenti su altri protagonisti della vicenda. Personalmente mi è sembrato che il personaggio di Ghislaine Maxwell sia stato costruito come potenziale vittima nel primo episodio, per poi avere un trattamento più leggero nella narrazione rispetto a quello destinato ad altri personaggi. Tutto questo fa correre il rischio stereotipico di mostrare le donne come impossibilitate a commettere crimini. Donne mostrate sempre come potenziali vittime piuttosto che carnefici. Come se per natura fossero meno gravi le loro azioni rispetto a quelle di un uomo.

Lo spettro del Pizzagate aleggia all’interno della miniserie Netflix

La scelta degli autori dietro la miniserie Netflix sul caso Jeffrey Epstein è chiara: c’è la volontà di essere concreti e di incentrare il tutto sulla concretezza. Una concretezza poi che ha a che fare molto più con l’ottica dell’empowerment femminile sulla scia del movimento #MeToo. Non si vuole più di tanto prestare il fianco alle speculazioni, tra interpretazioni equivoche della realtà. Dall’altra parte però, non si rinuncia a far trapelare tra le maglie il forte impatto nella cultura popolare contemporanea di questo personaggio. Non si rinuncia al complotto e al sospetto di pratiche magiche occulte, ma si decide di farle apparire solo come sottofondo, tra pazzia e perversione.

Cos’è il Pizzagate? E cosa c’entra Jeffrey Epstein?

Il Pizzagate è una teoria della cospirazione sorta intorno alle email di John Podesta, ex Capo di Gabinetto della Casa Bianca, messe a disposizione da Wikileaks nel 2016, in piena campagna elettorale. Le email avevano come argomento protagonista la pizza, anche se era palese che quello fosse un linguaggio in codice che nascondeva altro. Intorno a queste email si è sviluppata una teoria della cospirazione che vede le élite al potere al centro di un traffico di minori per scopi occulti e rituali satanici.

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Jeffrey Epstein era una delle persone comparse all’interno di queste email divulgate illegalmente. Si può facilmente immaginare come il caso Jeffrey Epstein abbia alimentato ancora di più la teoria cospirativa in questione, visto le accuse per abuso sessuale su minori o giovani donne. Questo ha portato anche molte testate giornalistiche a ironizzare su come forse dietro il Pizzagate si nascondesse della verità, un po’ come a dire “voce di popolo, voce di dio”.

Il Pizzagate nella miniserie Netflix su Jeffrey Epstein

  • All’inizio del primo episodio della miniserie la giornalista Vicky Ward parla di come Epstein l’abbia minacciata dicendo che avrebbe fatto maledire da uno stregone molto potente i suoi due gemelli. In aggiunta a questo poi Vicky Ward afferma di come Edward Graydon Carter avesse trovato la testa di di un gatto mozzata nel suo giardino e un proietile sulla soglia della sua abitazione.
  • Nella serie si parla di come le ragazze e le giovani donne abusate da Epstein facessero parte di un giro che raccoglieva i potenti dediti a orgie e a perversioni, anche se non ci si spinge mai verso dettagli pornografici voyeuristici, e si fanno i nomi di poche persone mirate.
  • Lo spettro del Pizzagate poi aleggia intorno alla morte di Jeffrey Epstein in prigione, e si parla di come la cosa abbia legittimamente fatto sorgere dei dubbi anche tra le fila dei più scettici razionalisti. Tanto che, come potrete vedere nel video qui sotto, a ironizzare sarcasticamente sull’accaduto è stato anche Ricky Gervais durante il discorso di apertura dei Golden Globe 2020.
Ricky Gervais ironizza sulla morte di Jeffrey Epstein durante la sua presentazione dei Golden Globe 2020

Il “lato Pizzagate” però è sempre affrontato nelle sue caratteristiche meno speculative ed estreme, riportando sempre il discorso a soldi, potere e illegalità. Dall’altra parte però è innegabile che la forza di certe paure e di certi discorsi permanga all’interno di tutta la miniserie Netflix. In qualche modo si presta il fianco anche ai lati più legati al sospetto di rituali magici occulti. Rituali all’interno dei quali anche Epstein avrebbe avuto se non un ruolo delle conoscenze, stando ai teorici del Pizzagate. Tanto che questo lato, per quanto non approfondito, appare subito attraverso la testimonianza di Vicky Ward, che riporta a un immaginario di stregoni e stregonerie.

Jeffrey Epstein, Soldi, Potere e Perversione: una serie Netflix da vedere

La serie, nel suo mettere in scena anche i lati più controversi e i dubbi intorno al caso Jeffrey Epstein, si dimostra forte e mai di parte in modo sciocco. Il tema principale sono le vittime e il loro processo di catarsi nel corso delle vicende legali che hanno coinvolto Epstein. Il ritmo di questa serie documentario Netflix poi è godibile e mai troppo pesante, sarà facile vedere i quattro episodi che la costituiscono uno di seguito all’altro.

Jeffrey Epstein Netflix
Jeffrey Esptein, miniserie documentario Netflix

Ne va apprezzato poi il tono che non ha prestato più di tanto il fianco al cospirazionismo spicciolo. Sulla figura di Epstein il rischio di speculare troppo senza prove sul suo caso e sui suoi legami con i potenti è alto. Dall’altra parte invece alcune scelte da parte degli autori sono palesemente una strategia “politica”. Nella miniserie in questione infatti sono citati non così tanti personaggi tra coloro che appartenevano al circolo dell'”isola delle orgie” di Epstein.

La miniserie Netflix e l’idea che il potere sia tutto connesso

Si tende a non fare troppi nomi, ma quelli che si fanno sono pesanti e importanti. Così pesanti e importanti che dopo poco tempo dalla messa in onda su Netflix della miniserie in questione, i giornali del mondo hanno parlato di come Bill Clinton fosse stato avvistato sull’isola in questione. Accanto a Bill Clinton poi appare ed è nominato Donald Trump. E accanto ai loro nomi ci sono poi personalità che nel pubblico statunitense hanno parecchia eco. Si tace su molti nomi, ma tanti altri invece sono più che nominati. Tra le altre cose poi una delle testimoni parla di Bill Clinton come di un avventore che probabilmente si recava là unicamente per ragioni di affari, visto che non fu mai colto in atteggiamenti inappropriati.

Jeffrey Esptein miniserie Netflix
Jeffrey Epstein, miniserie Netflix

L’idea che passa è che i “potenti” siano interconnessi, e che le fazioni politiche siano a volte più una farsa che una vera e propria realtà. Il potere diventa una rete all’interno della quale è molto difficile per le vittime districarsi. Una rete dove tutti si trovano e tutti lavorano, ma che ad alcune persone in particolare rende possibile qualsiasi cosa, finché uno degli ingranaggi comincia a non lavorare più bene e non basta più il denaro o il ricatto a oliarlo.

di Eleonora D’Agostino

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