Cultura

Jeremy Irvine: “la Brexit è una tragedia”

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Jeremy Irvine è uno dei giovani attori britannici più apprezzati ad Hollywood. Di recente è stato ospite al Giffoni Film Festival per la Première internazionale di Mamma mia! Ci risiamo. In conferenza stampa ha risposto alle domande dei giornalisti, si è parlato di cinema, di musica e di politica. Noi che eravamo presenti vi riportiamo la sua conferenza integrale.

N.b.: Tutte le foto sono dell’autore.

Negli ultimi anni sta tornando di moda il musical, questo può cambiare la vita di un giovane attore?

Non so se questo possa cambiare la vita di un giovane attore, però ciò che mi impressiona è vedere come cattura l’attenzione della nuova generazione. Le canzoni degli Abba non sono di questa generazione ma incontrano i gusti di persone di diversa età e per me questo è un grande piacere.

A Giffoni stiamo portando avanti una campagna contro il bullismo, hai avuto qualche esperienza di bullismo in passato e puoi dirci quanto secondo te è importante per i giovani affrontare questa tematica per superarla?

Ho vissuto episodi di persone che a scuola mi infastidivano, più o meno fino ai sedici anni. Ho cercato di prendere tutti i sentimenti negativi che avevo dentro e di usarli come carburante per il motore che mi ha portato poi alla recitazione. I ragazzi dovrebbero reagire ma allo stesso tempo un compito importante lo devono avere i genitori e gli insegnanti per fermare il fenomeno nelle scuole, bisognerebbe innanzitutto cambiare  i ragazzi che sono attori del bullismo.

Sta per uscire un film in cui hai lavorato al fianco di Kevin Spacey, uno dei pochi sopravvissuti allo scandalo Weinstein. Come mai il film è uscito nelle sale e qual è la sua opinione su Kevin?

Quello che molte persone non intuiscono è il numero di persone che lavorano a un film. Voi vedete il film e pensate agli attori, in realtà ci sono centinaia e spesso migliaia di persone alle loro spalle. Sarebbe un peccato che il lavoro di così tante persone andasse sprecato per uno scadalo che ha coinvolto un solo attore.

Un parere sullo scandalo degli abusi nel mondo del cinema e sul movimento Me too?

Personalmente vedo delle cose molto positive in ciò che è derivato dallo scandalo, sul set ho notato che ci si comporta in maniera diversa, lo stesso si può dire per la fase delle audizioni. Io stesso avevo in passato assistito a situazioni non proprio limpide, tutto ciò però sta cambiando e questo grazie al marcio che è venuto fuori.

Questo secondo capitolo di Mamma mia! arricchisce la storia del primo film e in che modo?

Quello che più mi piace di questo film è il fatto che parte dal precedente capitolo per continuare a costruire. Ho visto che le persone che lo guardano sono molto emotivamente coinvolte perchè tutto il film è fatto con il cuore e con forti emozioni.

Come è stato inserirti in un contesto già ben affermato come il cast di Mamma Mia?

Sono stato molto fortunato a lavorare con il regista di Mamma mia in precedenza (N.d.a.: Ol Parker). Ad ogni modo ho dovuto fare tante audizioni prima di avere effettivamente la parte.

Quali sono gli attori del cinema brittannico che ti hanno ispirato? Immagino Colin Firth innanzitutto.

Sono stato molto fortunato a lavorare così giovane con una persona eccezionale come Colin Firth, ho potuto assistere sul set ai suoi modi da gentleman che mi hanno insegnato come ci si comporta con le persone prima ancora che tutto il resto.

La grande operazione di Mamma Mia! è stata far conoscere ai giovani musica riconducibile a generazioni passate. Come si spiega l’amore mostrato dai giovani, anche giovanissimi, per le canzoni di un gruppo come gli abba?

Non so, mi viene in mente che ci sono stati tantissimi grandi musical negli ultimi anni, io stesso prima non ero un fan dei musical. Ora ci sono film di alta qualità, anche per il fatto che grossi budget vengono destinati a queste produzioni, credo che molto dipenda dalla qualità dei film.

Prossimamente lei sarà al cinema con sei film. Hollywood può cambiarti la vita ma può anche stritolarti, come ti stai tutelando da tutto ciò?

Riesco a stare con i piedi per terra grazie a famiglia e amici. I miei amici per esempio, non potrebbero fregarsene di meno della mia carriera di attore, perchè abbiamo un rapporto che dura da molto prima che io diventassi famoso. Vi racconto una cosa: abbiamo un gruppo Whatsapp, uno dei miei amici voleva organizzare un gruppo per andare a vedere Mamma mia!, un altro di loro gli ha risposto “F**k off”.

Come è stato iniziare la carriera così giovane con Steven Spielberg?

Sono stato molto fortunato, lui è stato molto paterno con me, mi ha letteralmente guidato mano nella mano come un padre, spiegandomi come funziona il processo di lavorazione di un film perchè prima di quel momento io non avevo mai recitato.

Conosci il cinema italiano?

A scuola di recitazione studiammo il cinema italiano, ricordo di aver visto La dolce vita ma non ricordo molti dettagli dato che è passato molto tempo ormai.

Hai dovuto fare qualche lavoro specifico, anche a livello fisico, per quelle parti del film che comportano il ballo e il campo?

Si ma mi aspettavo ne servisse di più, soprattutto considerata la produzione gigantesca. Un aneddoto che riguarda il canto. Stavamo girando in Thailandia, tornato a Londra dopo 15 ore di volo mi chiamano e mi dicono che in uno studio di registrazione lì vicino c’era  Benny degli Abba. Io ho risposto che sarei andato ma che non avevo alcuna intenzione di cantare. Mi sono trovato lì e lui dopo avermi salutato mi ha detto: “Beh, visto che sei qui cantiamo due cose.” Alla fine abbiamo provato tre pezzi, ed è andata molto meglio di quanto mi aspettassi.

Cosa ne pensa dell’attuale situazione politica inglese e dei cambiamenti che sta attraversando in questo periodo?

Premetto che non sono un politico, mia madre si occupa di politica. Ciò che io penso è che noi abbiamo avuto questo meraviglioso legame con l’Europa sin dalla seconda guerra mondiale, è una vera tragedia che questo legame si sia spezzato.

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